Esclusi i triatleti, per i quali è normale alternare corsa e nuoto (e bicicletta), per molti runner così come per molti nuotatori la domanda sulla possibilità di praticare assieme corsa e nuoto è di quelle che incuriosiscono e lasciano dubbi.
Parlando di amatori, e quindi persone il cui vero interesse è quello di mantenersi in forma o migliorare le prestazioni personali, corsa e nuoto si possono davvero praticare assieme, per esempio alternando gli allenamenti settimanali?
Praticare contemporaneamente corsa e nuoto
Sì, la risposta è che corsa e nuoto possono benissimo essere praticati assieme, alternando allenamenti di running e allenamenti in piscina, e con reciproci vantaggi per le due diverse attività oltre che per il benessere generale di chi le pratica.
Nuoto e corsa sono molto simili dal punto di vista cardiovascolare
Dal punto di vista cardiovascolare la corsa e nuoto sono due sport che possono avere numerosi punti di contatto. Benché infatti siano praticati in due ambienti totalmente differenti e utilizzando prevalentemente muscoli diversi e in modo diverso, si possono infatti replicare le stesse dinamiche facendo lavorare il cuore con frequenze cardiache simili: i lunghi, le ripetute, l’Interval Training o i lenti di recupero si possono fare tanto correndo quanto nuotando e oggi, con i cardiofrequenzimetri, è possibile anche monitorare e replicare le stesse frequenze cardiache.
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Nuoto e corsa sono due sport complementari
Se dal punto di vista cardiovascolare nuoto e corsa hanno numerosi punti di contatto, da quello dell’impegno muscolare sono invece due sport assolutamente complementari: se infatti le gambe sono dure dopo una corsa, o soffrono di infiammazioni tendinee, per esempio alle ginocchia o ai talloni, si può pensare di allenarsi in piscina nuotando “solo braccia” con l’ausilio delle cavigliere galleggianti; analogamente dopo un duro allenamento di nuoto o quando ci sono infiammazioni alle spalle si può pensare di mantenere la forma fisica andando a correre.
Quello che è importante è che non bisogna aspettarsi subito prestazioni analoghe: per quanto infatti dal punto di vista cardiovascolare ci si potrebbe aspettare di non aver difficoltà di “fiato”, chi proviene dal running troverà difficoltà a nuotare a ritmo intenso così come i nuotatori faranno fatica ad abituare le gambe al ritmo della corsa. Per questo la cosa migliore è organizzarsi con un minimo di metodo, alternando le sedute d’allenamento dei due sport in maniera equilibrata (per esempio corsa-riposo-nuoto-riposo-corsa-riposo-nuoto-riposo) o quantomeno regolare (per esempio corsa-riposo-nuoto-riposo-corsa-riposo-corsa-riposo-nuoto-riposo-corsa-riposo o viceversa).
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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
Nuotare è utile per recuperare dopo una corsa
Non sono pochi i maratoneti, anche amatori, che dopo una 42km dedicano qualche sessione di allenamento al nuoto: è un modo per recuperare in modo attivo, facendo lavorare i muscoli delle gambe senza sovraccaricarli ulteriormente, anche o soprattutto le articolazioni. Nuotare, in modo blando e regolare, è infatti un ottimo metodo di recupero attivo.
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Nuoto + corsa = Multisport
Quella del multisport è una tendenza sempre più diffusa anche tra gli sportivi amatoriali. I vantaggi sono indubbi e molteplici: sviluppo più armonico del fisico, possibilità di alternare le sedute senza sovraccaricare eccessivamente, metabolismo sempre stimolato e attivo, riduzione degli infortuni da stress e in generale una condizione fisica e atletica costante.
Credits: Pixabay
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