Il segreto della longevità per vivere a lungo e in salute? Passare del tempo ogni giorno a contatto della natura, spazi ‘verdi’ (dove ci sono piante, fiori, prati) ma anche ‘blu’, ovvero a contatto con corsi o specchi d’acqua.
Come non bastassero questi 6 benefici scientificamente provati (tra cui il miglioramento del sonno e la riduzione degli stati d’ansia), il fatto che la natura ci faccia capire meglio le emozioni e ci renda davvero felici ora uno studio condotto dalla University of Minnesota e pubblicato sulla rivista scientifica Health and Place dimostra come il contatto quotidiano con la natura migliora la qualità della vita nella terza età, aumentando la speranza di vita.
Il segreto della longevità: stare nella natura per vivere bene e a lungo
La ricerca è stata condotta su un gruppo di persone tra i 65 e gli 86 anni di Vancouver (Canada) di diverse estrazioni sociali ed etnie e con varie e diverse problematiche di salute: il solo fatto di garantire più facilmente l’accesso alle aree verdi e blu (aumentando il numero di giardini pubblici all’interno delle città, predisponendo strutture come panchine e viali calpestabili da persone anziane, migliorando il trasporto pubblico verso l’esterno delle città) ha permesso loro di ‘utilizzare’ la natura per essere più attivi dal punto di vista fisico, spirituale e sociale.
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Insomma, non si tratta solo di fare una passeggiata, ma anche di fermarsi ad ammirare il paesaggio o un fiore o di interagire con altre persone: in questo modo sono diminuiti i livelli di alcuni indicatori ‘negativi’ (sensazione di noia, solitudine, isolamento) e per alcuni è stato possibile superare blocchi e resistenze dovuti a condizioni croniche di malattia, disabilità o non indipendenza legate all’età.
Secondo Jessica Finlay che ha condotto la ricerca e coordinato il progetto per la University of Minnesota, 3 sono i punti cardine per una vecchiaia lunga e sana:
- Considerare il benessere complessivo: gli aspetti mentali e sociali sono importanti tanto quanto quelli fisici.
- Uscire di casa regolarmente, almeno una volta al giorno, anche solo per andare al giardinetto vicino a casa.
- Mettere tra le priorità quotidiane il contatto con la natura, fosse anche solo sedersi su una panchina, prendersi cura delle piante o ascoltare il suono dell’acqua che scorre.
Non è la ricetta del dottor Robert Zarr, pediatra di Washington, DC, che sta prescrivendo passeggiate nella natura al posto delle medicine?
Credits: Pixabay / Herriest
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