Nell’Alto Salento il Parco regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo si estende per circa 1.100 ettari nei territori di Ostuni e Fasano, in provincia di Brindisi, regalando paesaggi ricchi di fascino in cui la fanno da padrone le immense distese di ulivi che si perdono verso lo sfondo cristallino dell’Adriatico.
Andateci in bici, con il treno fino alle stazioni di Ostuni o Cisternino e poi con gli autobus a prezzi agevolati per il trasporto delle biciclette, e poi, quando siete stanchi di girare in uno fra i tratti più suggestivi del litorale pugliese, tutelato da un’area protetta ricca di attrattive paesaggistiche, naturali e storiche, c’è anche un Albergabici con 20 posti letto, un un’officina per la riparazione delle bici e pure Bicigrill (si trova presso l’ex Casa Cantoniera dell’ANAS lungo l’ex SS 16 Ostuni-Fasano).
La via Traiana, costruita agli inizi del II secolo d.C. e che dal sito archeologico di Egnazia arriva fino alle colonne romane del porto di Brindisi, rappresenta il percorso ideale – specie in bicicletta – per ammirare da vicino quest’angolo di Puglia magari con qualche deviazione archeologica, per esempio verso l’area di Santa Maria D’Agnano a cui è legato il Museo delle Civiltà Preclassiche di Ostuni.
Ma è soprattutto in ambito naturalistico che il quest’area naturalistica de delle Dune Costiere rappresenta un gioiello unico nel suo genere. Le zone umide di Fiume Grande, Fiume Piccolo e Fiume Morelli che si snodano lungo gli otto chilometri di costa del Parco rivesteno un ruolo d’importanza internazionale per la salvaguardia delle specie migratorie, in particolare dell’avifauna acquatica. Quella di Fiume Morelli inoltre conserva ancora l’antico impianto grazie al quale, oggi come un tempo, si allevano anguille e cefali dorati.
Diverse sono le attività sportive che si possono svolgere all’interno del parco, dal trekking alla mountain bike al turismo equestre a dorso di asini. Molte anche le escursioni ed i programmi didattici. Il parco è infatti un laboratorio dove si sperimentano buone pratiche di sviluppo sostenibile e di tutela di habitat unici a rischio di scomparsa.
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