Nuotano nelle corsie accanto alla tua, ma lo fanno con l’ausilio di due o una pinna: sono gli appassionati di nuoto pinnato, una disciplina degli sport d’acqua che, tra piscina e mare, sta raccogliendo sempre più estimatori. Secondo i dati FIPSAS, la Federazione Italiana Pesca Sportiva a cui il nuoto pinnato è associato, ci sono circa 12mila tesserati e 100mila amatori: un boom dovuto alla spettacolarità (i migliori al mondo tengono sui 1500 metri gli stessi tempi dei centometristi stile libero, intorno ai 48”) e agli indubbi benefici fisici di un’attività che con la bella stagione invade anche spiagge e acque libere.
Quali vantaggi offre il nuoto pinnato?
- È un’attività cardio esattamente come il nuoto tradizionale, quindi fa bene al cuore e all’apparato cardiocircolatorio.
- Tonifica la muscolatura senza i traumi degli sport a contatto con il terreno.
- Coinvolgendo molti muscoli accende il metabolismo, permettendo di perdere peso: si possono tranquillamente bruciare fino a 700 calorie all’ora.
- Grazie all’aiuto delle pinne si può andare più forte, divertendosi di più, e nuotare più a lungo, facendo più vasche o distanze maggiori in acque libere.
Quali pinne utilizzare?
Nelle competizioni internazionali è prevista solo la monopinna, che impone di nuotare con le braccia distese in avanti (un movimento ondulatorio simile a quello dello stile delfino) e l’ausilio di un respiratore (boccaglio). Le dimensioni standard di una monopinna sono dai 60 agli 80 cm di lunghezza e dai 60 ai 70 cm di larghezza. Ne esistono di diversi materiali più o meno performanti (gomma, plastica, fibra di vetro, carbonio, kevlar); quelle più morbide sono adatte ai principianti perché permettono di fare meno fatica, o a chi vuole fare lunghe distanze; quelle rigide sono invece per i velocisti e richiedono più forza e tecnica.
In alternativa nulla vieta di utilizzare le due pinne, con un movimento simile allo stile libero o al dorso.
Dove provare?
Ci sono piscine con istruttori certificati, in grado di spiegare la tecnica corretta, in tutta Italia: per esempio a Bologna la Record Team, a Milano il Nuoto Club Milano, a Torino Alba Sport, a Roma l’ADS Belle Arti, giusto per citare le più celebri. Si può comunque fare riferimento alla FIPSAS: non in tutte le piscine infatti ci sono corsie aperte all’uso delle pinne.
Foto: Il costume Arena Powerskin specifico per il nuoto pinnato. Credits: La Presse – Gian Mattia D’Alberto
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