Di strumenti tecnologici che monitorano le prestazioni sportive ce ne sono a bizzeffe, dagli smart tracker agli smart watch fino a orologi e auricolari con il cardiofrequenzimetro incorporato. Ma finora si è parlato di device in grado di valutare solo gli aspetti quantitativi delle prestazioni sportive: la distanza percorsa, la velocità in tutte le sue declinazioni, la stima delle calorie bruciate, la forza impressa, per esempio sui pedali o sui remi, il tempo di allenamento e così via.
Ora c’è un nuovo sensore, un biomech-tracker, che non solo è capace di fornire quegli stessi dati, ma analizza e corregge anche gli aspetti qualitativi e biomeccanici dei nostri gesti sportivi: si chiama Wiva, è 100% Made in Italy (anzi, made in Bologna), per ora riguarda solo il running ma stanno già lavorando al software per altri sport, compresi il ciclismo, il nuoto e lo sci.
Sostanzialmente Wiva è un sensore inerziale a 9 gradi di libertà con un Gps integrato. Ovvero: non solo percepisce come ci spostiamo orizzontalmente nello spazio (la strada che percorriamo e a quale velocità, banalmente) ma percepisce come il nostro corpo si muove in ogni direzione. Esempio pratico: posizionato sulla schiena (in prossimità di L5, con una fascia elastica) può fare il tracking delle oscillazioni verticali del bacino (cioè quanto saltelliamo durante la corsa) oppure delle oscillazioni e delle torsioni del busto o del bacino. Cioè quanto corriamo scomposti e quante energie sprechiamo nella nostra corsa.
La stessa cosa se invece lo si posiziona sulla scarpa: ci può dare informazioni sull’ampiezza della falcata, sul tempo di contatto del piede al suolo, se appoggiamo il tallone, il mesopiede o l’avampiede, se proniamo o supiniamo e numerose altre informazioni biomeccaniche.
Ecco, la biomeccanica: Wiva è solo un sensore, che però si collega a un’App al cui interno l’equipe di sviluppo ha inserito i modelli biomeccanici più diffusi in letteratura scientifica. Questi però sono modelli universali, e come tali sempre un po’ astratti, motivo per cui è anche possibile settare dei propri parametri (o meglio: farli settare da un tecnico sportivo) in funzione degli obiettivi di miglioramento tecnico che si vogliono raggiungere.
Una volta stabiliti i parametri e lanciata l’App prima di cominciare l’allenamento, poi si ricevono dei segnali audio quando si esce dal range ottimale (se ci si allena con degli auricolari) oppure si può tenere sott’occhio lo schermo dello smartphone per analizzare il movimento live (per esempio se si corre su un treadmill).
Il sensore costa 229 euro ed è già in vendita. C’è un’App free da associare, e una a pagamento con funzionalità più evolute: per ora l’App riguarda il running ma quando saranno disponibili quelle per gli altri sport basterà associarle allo stesso device per analizzare sport diversi.
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