Thomas Kinnaman, docente di Economia alla Bucknell University sostiene una teoria che potrebbe sembrare folle: se ricicliamo troppo, rischiamo di provocare danni all’ambiente. In realtà non è per niente folle, scopriamo perchè.
Gli sforzi che dobbiamo mettere in campo nell’opera di smaltimento dei rifiuti devono portare a concreti benefici dal punto di vista economico e ambientale, spiega Kinnaman, che ha analizzato una serie di studi sul tema per ricavarne delle conclusioni utili su quale sia il giusto livello di riciclo.
Riciclare costa e inquina
Ebbene, secondo lo studioso, questo livello non dovrebbe superare il 10%. Questo perchè il riciclo dei rifiuti non porta solo benefici, ma ha dei costi (economici e ambientali): certi tipi di materiali devono essere spostati, e inviati lontano dai luoghi di produzione, magari spediti via mare in zone attrezzate per il trattamento e lo smaltimento. Le conseguenze sono alte emissioni di CO2, causate da queste movimentazioni.
Inoltre le discariche moderne, se non rispettano certi (comunque costosi) standard ambientali, provocano un abbassamento del valore degli immobili circostanti: per ogni tonnellate di spazzatura il valore delle proprietà vicine a una discarica scende di 4 dollari. E l’inquinamento generato dalle discariche costa 5 dollari a tonnellata. La somma dei costi dell’inquinamento arriva quindi a 9 dollari a tonnellata.
Conviene riciclare solo materiali ad alto costo
Dall’altra parte i benefici del riciclo sono evidenti, soprattutto nel caso di reimpiego di metalli pesanti: per Kinnaman l’utilizzo di metallo riciclato invece che prodotto dalle miniere crea benefici per l’ambiente fino a 400 dollari a tonnellata.
Così la percentuale ideale di riciclo sembrerebbe quella dal 10%, in quella che si definisce la “targettizzazione del riciclo”. Il 10% è una cifra che ha senso soprattutto se applicata a certi tipi di materiali dall’alto costo e alto utilizzo, come l’alluminio. O la carta. O in generale dei metalli.
Plastica e vetro, materiali che tutti i giorni buttiamo in appositi contenitori per lo smaltimento specifico, hanno invece un impatto pesante sull’ambiente, dato che per essere riutilizzati devono tendenzialmente compiere lunghi viaggi per i vari tipi di processi a cui vanno sottoposti.
Ha ancora senso parlare di concetti come “rifiuti zero” e portare ad esempio le città che riciclano il 100% dei rifiuti (come alcuni centri in California) ? Di sicuro Kinnaman ha aperto il dibattito.
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