La terapia del freddo è l’ultima moda degli sportivi in fatto di recupero muscolare dopo una partita. Ma non è certo una novità: dalle vasche di acqua calda e acqua ghiacciata in voga negli anni Sessanta alle piscine di plastica riempite con i cubetti di ghiaccio usate pressoché in ogni squadra di rugby, la crioterapia è una pratica più diffusa di quanto si creda.
Senza scomodare i macchinari quasi fantascientifici che si vedono ora in certi spogliatoi sportivi, basta pensare anche solo al meccanismo del banya russo, che da sempre alterna momenti di vapore secco ad altri di immersione in acqua ghiacciata (e spesso pure aromatizzata al limone).
E poi c’è tutto il mondo dei cimenti invernali, il bagno in acque libere e all’aperto durante la stagione più fredda dell’anno.
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Insomma, da che mondo è mondo si è sempre fatta una bella immersione nel freddo, più o meno prolungata, con la convinzione che sia soprattutto benefica per il fisico e l’umore. Ma è proprio così?
Il bagno nella neve non serve a dimagrire
Ultimamente numerosi studi scientifici e la stessa Food and Drug Administration americana stanno ridimensionando i benefici effetti dell’ice batch: la crioterapia, al netto dell’effetto placebo su umore e stato psicologico, non avrebbe nessun effetto sulla perdita di peso, sull’asma, sul calo di desiderio sessuale e su un sacco di altri aspetti della nostra salute che sono stati associati ai trattamenti di freddo.
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Immergersi nell’acqua ghiacciata è un ottimo anti-infiammatorio
Rimane invece il fatto che nello sport il ghiaccio funziona, come anti-dolorifico, come anti-infiammatorio e come coadiuvante nei processi metabolici di recupero muscolare.
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I benefici di un tuffo nella neve
Insomma, alla fine, anche senza andare in una criosauna a -150° ma anche solo facendo un tuffo nella neve come da sempre fanno le popolazioni dei paesi del nord e siberiane, un bel bagno nella neve può avere almeno questi 4 benefici effetti:
- Il freddo è una vasocostrittore naturale, e durante una immersione nel freddo i vasi sanguigni si restringono spingendo il sangue lontano dai muscoli. Questo comporterebbe uno smaltimento più rapido delle tossine derivanti da un allenamento e – una volta tornati a temperatura ambiente – l’opposto afflusso massicci di sangue carico di ossigeno ai muscoli e ai vasi periferici, con il beneficio di rivitalizzare i tessuti con nutrienti sani.
- Allo stesso modo l’immersione nel freddo velocizzerebbe lo smaltimento dell’acido lattico accumulato durante un allenamento intenso e prolungato.
- In questo modo ci sarebbe un minor indolenzimento e rigidità muscolare, e anche un’attenuazione della naturale mialgia conseguente a sforzi intensi.
- Infine il freddo avrebbe un naturale effetto antinfiammatorio e antidolorifico, aumentando il recupero dei tessuto sottoposti a colpi e urti durante l’attività fisica.
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Credits photo: Voices from Russia
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