Anche lo sciatore meno smaliziato sa che la cosiddetta “neve primaverile” è molto diversa da quella compatta di dicembre e gennaio e che sciare a primavera è tutta un’altra cosa, dalla posizione alla scelta degli sci. Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’argomento neve di primavera, con i consigli per continuare a divertirsi sciando in tutta sicurezza anche da marzo in poi.
Cos’è la neve primaverile?
La neve invernale, quella di gennaio e febbraio per capirsi, è la neve perfetta: compatta ma non ghiacciata, è una neve facile che ti permette di divertirti senza troppa fatica sciando con qualsiasi tipo di attrezzo sotto i piedi. La neve primaverile – sempre che a marzo ci siano temperature primaverili – assume il nome di neve trasformata, proprio perché subisce ripetute variazioni di stato per le alte temperature che la fanno sciogliere – almeno parzialmente – durante la giornata e per le basse temperature che la fanno nuovamente ghiacciare di notte quando si torna sotto lo zero. La neve è durissima e ghiacciata al mattino presto all’apertura delle piste, comincia ad ammorbidirsi più o meno verso le 11 in base all’esposizione della medesima al sole fino a diventare prima umida e poi bagnata. Nei pomeriggi dopo Pasqua potrebbe perfino essere come la vedete in questa immagine!
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Come si scia sulla neve primaverile?
Dal discorso precedente si comprende come la neve primaverile non sia di certo la più facile da gestire. Durissima al mattino presto e pesante per le gambe già stanche al pomeriggio quando la pista diventa per sua natura poco omogenea, con molte gobbe e grossi accumuli di neve sulle pendenze più impegnative.
Sulla neve primaverile ghiacciata del mattino bisogna semplicemente portare la corretta pressione sulle lamine, facendo attenzione a non sottovalutare il pendio. Quindi è fondamentale rimanere ben centrali sullo sci, con il peso correttamente in avanti per dare la pressione adeguata alle lamine.
Sulla neve primaverile pomeridiana, con la neve molle che crea tante cunette e dossi, bisogna cercare di tenere una posizione appena diversa dal solito: bisogna sforzarsi di essere più morbidi e elastici negli arti inferiori per adattarsi meglio al terreno e alla neve che cambiano sotto i piedi. La base d’appoggio deve essere più stretta: tenere i piedi più ravvicinati aiuta a girare in modo più agile e disinvolto, cosa che non riuscirebbe tenendo le gambe più larghe e diventando così più rigidi. La parola d’ordine è indipendenza di gambe, movimenti graduali, dolci e fluidi, assecondando il pendio senza creare rigidità muscolare.
Qual è la linea migliore da tenere quando si incontra un tratto pieno di gobbe su una pendenza impegnativa? O la si affronta a velocità moderata divertendosi a girare attorno alle gobbe (moguls) o si sceglie di passarci sopra con decisione, rimanendo molto morbidi sulle gambe, guardando bene avanti a sé e prendendo le misure su dove eventualmente curvare o rallentare. Un consiglio? Chi vuole imparare a sciare in primavera fa bene a prenotare la lezione tra le 10.30 e le 13 per trovare la pista nelle migliori condizioni.
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Quale sci è meglio prendere a noleggio per la neve primaverile?
A chi scia in pista viene consigliato un modello race carving. Chi vuole fare anche un po’ di bordopista (non non significa sciare davvero fuoripista ma solo pochi metri oltre la pista a in neve fresca e non battuta) allora può scegliere un modello all mountain , quella categoria di attrezzi che hanno struttura adatta ad una ‘guida’ più facile, un po’ più larghi sotto il piede giusto e adeguatamente morbidi. Possono essere il miglior compromesso per tutti i tipi di terreno e di neve.
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