Il 22 marzo è la Giornata Mondiale dell’Acqua, quel World Water Day istituito nel 1992 dalle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale circa l’importanza, l’uso, l’abuso, lo spreco e la carenza della più importante risorsa naturale e bene comune del mondo.
L’edizione del 2017 è dedicata al tema delle “Acque reflue e discarico come risorsa da non sprecare“: prevista all’interno delle direttive dell’Agenda 21, risultato della conferenza di Rio, la Giornata Mondiale dell’Acqua intende in particolare sensibilizzare l’attenzione circa l’accesso all’acqua dolce e potabile e alla sostenibilità degli habitat acquatici.
Basti pensare che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità e la Fao, più di una persona su sei al mondo non ha accesso a fonti di acqua potabile (si tratta di circa 894 milioni di esseri umani). Le previsioni dicono anche che entro il 2025 quasi due miliardi di persone vivranno in regioni ad alto rischio di crisi idrica: un abitante dell’Africa Sub-Sahariana arriva a stento a consumare 20 litri di acqua al giorno mentre un europeo ne usa giornalmente tra i 200 e i 250 litri.
> Leggi anche: Chi sono gli Off-Gridder protagonisti di “Ultima Fermata: Alaska” su DMAX
La Giornata Mondiale dell’Acqua non è però solo una questione di massimi sistemi e strategie di sviluppo mondiale: ciascuno di noi, nel suo piccolo quotidiano, può contribuire fattivamente a preservare un bene comune prezioso e fondamentale per l’esistenza di miliardi di persone e dello stesso pianeta. Ecco allora come risparmiare acqua in casa e contribuire alla Giornata Mondiale dell’Acqua.
> Leggi anche: Cop21: perché la conferenza sul clima di Parigi ci riguarda da vicino
Controllare le perdite
Un gesto piccolissimo ma di enorme valore: basta una semplice goccia per sprecare fino a 20 litri di acqua per erogatore: chiudere bene il rubinetto, controllare le rondelle e la chiusura dei tubi, assicurarsi che lo sciacquone non perda richiede un attimo e può fare la differenza. Come fare? Per lo sciacquone per esempio si può usare del colorante atossico da versare nella cassetta del water: se al mattino il sanitario è “colorato” significa che da qualche parte c’è una perdita.
Non usare i sanitari come cestini della spazzatura
Un gesto comune a molti: c’è da buttare un fazzoletto, un grumo di capelli o qualcosa di piccolo e degradabile e lo si fa nel gabinetto, tirando l’acqua: basta fare i conti considerando che a ogni scarico se ne vanno dai 5 ai 7 litri di acqua potabile. Una enormità.
> Leggi anche: Il riscaldamento globale distruggerà le foreste del grande nord
Controllare il contatore
È la misura più scientifica del nostro consumo di acqua: basta controllarlo periodicamente (la sera per la mattina se si sospettano perdite, settimanalmente per avere un’idea del proprio consumo) per rendersi conto dell’acqua che scorre in casa e che eventualmente possiamo risparmiare.
Regolare lo sciacquone del gabinetto
Come detto, ogni scarico consuma circa 7 litri di acqua, ma non è necessario usarla tutta ogni volta: ormai ci sono sciacquoni che prevedono due pulsanti, uno per lo scarico completo e uno per uno scarico parziale; oppure si può regolare il galleggiante all’interno della cassetta, per ridurre il ricarico di acqua; o ancora si può prestare attenzione a erogare meno acqua nel caso di sciacquoni a tiro. E in ogni caso in commercio esistono sciacquoni “smart” che permettono di modulare la quantità di acqua utilizzata di volta in volta.
> Leggi anche: In 40 anni è scomparsa la metà degli animali selvatici del mondo
Chiudere l’acqua sotto la doccia
Certo, la doccia è un piacere oltre che una necessità. Ma non è necessario tenere aperta continuamente l’acqua, anche quando ci si insapona per esempio, e non è certo necessario permanere sempre a lungo sotto il getto d’acqua. Aprire a chiudere il rubinetto del doccino permette di risparmiare parecchi litri d’acqua per ogni doccia (se ne usano dai 5 ai 10 al minuto a seconda dell’erogatore). E poi è notorio come la doccia consumi meno del bagno: preferire una doccia breve a un bagno significa tagliare del 75% il consumo annuo di acqua per famiglia.
Installare filtri frangi-getto e docce areate
Ormai sono comuni in tutti i rubinetti ed erogatori, ma è bene ribadirlo: le docce areate e i filtri frangi-getto permettono di ridurre il consumo d’acqua anche senza modificare i propri comportamenti quotidiani. Se poi si modificano anche questi, tanto meglio.
> Leggi anche: Le 10 piscine naturali più belle del mondo
Chiudere i rubinetti mentre si lavano i denti
Ma non solo: anche quando ci si sbarba, ci si lavano le mani o il volto, si sciacquano piatti e stoviglie e comunque ogni volta che si usa il rubinetto, è bene imparare a chiudere il flusso d’acqua quando non necessario per il risciacquo. Per fare due conti, un minuto di acqua corrente significa 6 litri d’acqua: 1 litro ogni 10 secondi.
Usare lavatrici e lavastoviglie a pieno carico
La lavastoviglie a pieno carico permette di risparmiare acqua rispetto al lavare i piatti singolarmente a mano, e lo stesso discorso vale per la lavatrice, se caricata a pieno volume: basta davvero un minimo di attenzione e qualche piccola modifica alle abitudini quotidiane per risparmiare sensibilmente sul consumo di acqua in famiglia: si può arrivare a preservare 8200 litri d’acqua all’anno per famiglia.
> Leggi anche: La Top 10 delle città con l’aria più pulita
Usare ciotole per sciacquare frutta e verdura
Certo, lavare frutta e verdura è necessario, ma non lo è farlo sotto l’acqua corrente: meglio riempire una ciotola o una bacinella in cui immergere i frutti e gli ortaggi.
Riciclare l’acqua
Quella del deumidificatore per esempio, che può essere usata per il ferro da stiro o per annaffiare, così come per annaffiare piante e fiori va benissimo anche quella dell’acquario o della vasca dei pesci.
> Leggi anche: I 10 posti più piovosi del mondo
Pacciamare intorno a piante e fiori
Un bel giardino non è una colpa, ma usare della pacciamatura attorno a piante e fiori permette di ritardare l’evaporazione dell’acqua, soprattutto durante la stagione calda, riducendo la necessità di irrigare il giardino. In ogni caso meglio irrigare il mattino presto (meglio anche della sera tardi), non farlo nelle giornate ventose e comunque non irrigare più di una volta a settimana: si può anche predisporre un barile o un grosso contenitore nel quale raccogliere l’acqua piovana da utilizzare per irrigare piante, fiori e prato.
©RIPRODUZIONE RISERVATA