Forse non è così necessario bere 8 bicchieri d’acqua al giorno. Una ricerca della Monash University, in Australia, suggerisce che questa regola ritenuta aurea non si può applicare a tutti. E che esiste un modo per capire quale sia il nostro fabbisogno quotidiano di acqua.
La ricerca sulla regola degli 8 bicchieri d’acqua al giorno
Lo studio australiano ha per la prima volta indagato il meccanismo che regola l’ingresso dei fluidi ed è riuscito a identificare come funziona l’overdrinking, la tendenza a bere acqua in eccesso, rinforzando l’ipotesi che la quantità di acqua necessaria cambia da individuo a individuo. I 20 partecipanti hanno classificato i gradi di difficoltà nello sforzo di ingerire acqua dopo l’esercizio fisico e dopo essere stati convinti a bere acqua in eccesso. Completati i test con risonanza magnetica funzionale al cervello, si è così scoperto che esistono tre gradi di sforzo, tre segnali emessi dal corpo per regolare l’afflusso di acqua.
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Bisogno individuale
Se lo studio ha degli evidenti limiti quantitativi (pochi partecipanti), rimane un primo passo verso la comprensione de controllo dei fluidi da parte del nostro organismo e può aiutare le persone a gestire meglio l’ingerimento di acqua. “Invece che seguire un programma specifico”, spiega il leader della ricerca Michael Farrell, “la cosa migliore è ascoltare il nostro corpo e ingerire la quantità di liquido che ci chiede la nostra gola”. Anche perché quando non abbiamo più sete, la nostra gola ce lo comunica direttamente attraverso un fastidio fisico a ingerire liquidi.
Lo studio non smonta quindi la regola degli 8 bicchieri al giorno ma introduce la variante della singola esigenza, spiegandoci che non è il caso di affannarsi a consumare gli 8 bicchieri: anche fossero 5, 6 o 7, non avremmo nessuna conseguenza salutistica ma significherebbe che stiamo seguendo il richiamo della natura.
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Il problema dell’overdrinking
La ricerca è stata pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences e spiega che ad alcune persone possono bastare meno bicchieri, quindi meglio bere quando abbiamo davvero sete, non per forza. Anche perché l’overdrinking è un problema abbastanza diffuso e può portare a hyponatremia, l’intossicazione da acqua, che porta all’abbassamento eccessivo dei livelli di sodio nel flusso sanguigno con conseguenze come nausea, letargia, attacchi di epilessia, fino agli estremi del coma.
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