Scoliosi e sport non è un binomio impossibile, anzi: praticare un’attività sportiva anche con una deformazione della colonna vertebrale è possibile, ovviamente con delle attenzioni come quelle che ci spiega la fisioterapista Valentina Liquori. Scopriamo con lei tutto su scoliosi e sport, a cominciare da quali attività sono le più indicate per chi soffre di questa curvatura anormale della colonna vertebrale e da come prendersi cura di sé al meglio.
Scoliosi e sport: quali praticare, quali fanno bene
Che cos’è la scoliosi?
“Si tratta di una deformazione della colonna vertebrale che viene identificata di solito in base all’età in cui viene scoperta”, specifica la dottoressa. “È chiamata quindi scoliosi infantile fino ai 3 anni, giovanile dai 3 anni alla pubertà, adolescenziale dalla pubertà fino alla completa maturazione ossea, per poi invece differenziarla come scoliosi dell’adulto. Si parla di scoliosi quando la deformità della colonna vertebrale è strutturata, oppure c’è un atteggiamento scoliotico che avviene in alcuni soggetti per posizioni mantenute a lungo, o meglio posture scorrette, ma anche traumi che possono avvenire per vari motivi e portano il corpo in una posizione di difesa.”
Come va trattata la scoliosi?
“Normalmente è il medico di base (o il pediatra nel caso dei più piccoli) che si accorge di una deviazione della colonna, poi ci si affida ad un medico specialista della colonna vertebrale, con opportuni esami radiografici in mano, per valutare il grado della scoliosi e la zona interessata dalla stessa”, spiega Liquori. “Un trattamento fisioterapico è fondamentale per tenere sotto controllo la problematica, anche se non si ha ancora dolore, perché i problemi possono insorgere in un secondo momento della vita”.
Con la scoliosi posso fare sport?
“Fino ad alcuni anni fa erano stati banditi gli sport asimmetrici, come per esempio la scherma, il tennis, la pallavolo”, prosegue la dottoressa, “in sostanza tutti quegli sport che portavano all’utilizzo maggiore di un emilato del nostro corpo, perché si pensava che sviluppassero maggiormente una parte sola e quindi fossero controproducenti per chi soffre di scoliosi. Veniva considerato dunque il nuoto come lo sport migliore, perché lavora con il corpo in assenza di gravità. Studi più recenti invece smentiscono queste ipotesi. L’indicazione generale per chi soffre di scoliosi è di praticare lo sport che si desidera, fino a 2 o 3 volte a settimana, evitando invece totalmente l’agonismo. Allo stesso modo è sconsigliata anche una vita totalmente sedentaria”.
Quale sport praticare con la scoliosi?
“Il nuoto va bene”, conferma la fisioterapista, “ma, lavorando senza gravità se da un lato si sviluppa la muscolatura, dall’altro quando si è fuori dall’acqua il corpo non è pronto e non è allenato alle normali attività della vita quotidiana. Dunque è fondamentale associarlo ad esercizi specifici fisioterapici di propriocettività ed equilibrio. L’equitazione è un ottimo sport, perché grazie alle stabilizzazioni tipiche del movimento del cavallo migliora il controllo posturale e aiuta lo sviluppo della muscolatura più specifica della colonna vertebrale. Un altro sport, anche se asimmetrico, che sviluppa il senso di controllo posturale e l’equilibrio è la pallavolo. Lo stesso vale per la corsa. In conclusione nessuno sport è vietato, a meno che lo sottolinei lo specialista, ma è necessario fare attività sportiva in maniera ponderata, alternata ad esercizi specifici per la scoliosi, da imparare insieme ad un terapista. Ultimamente si tende a dire a chi ha mal di schiena di praticare sport, questo perché fare un’attività sportiva che piace permette al corpo di creare sostanze positive, le endorfine, che regalo un benessere psicologico che può aiutare a vivere più serenamente il problema della scoliosi e ad avere un approccio diverso anche al dolore”.
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