Lo sappiamo più o meno tutti che mangiare di meno ha effetti positivi sula salute e di fatto ci allunga la vita: non è questione di dimagrire o ingrassare, ma come si fa a mangiare meno rispetto alle nostra abitudini? Ora la scienza lo certifica con uno studio molto interessante del Salk Institute, che dimostra come la dieta ipocalorica ci fa vivere più a lungo.
Secondo i ricercatori americani assumere (chiaramente in modo non drastico) meno calorie rispetto al nostro fabbisogno giornaliero è un buon modo per contrastare l’invecchiamento cellulare ed evitare una serie di patologie mortali che solitamente insorgono nei soggetti più anziani. Ma sappiamo anche che mettere in pratica questo principio non è una cosa facile come dirlo.
Cerchiamo di capire i principi di una dieta ipocalorica e come imparare a mangiare di meno per viver più in salute.
Mangiare di meno fa bene alla salute, ma come si fa?
Lo studio è stato condotto sui topi ed è per questo che non va concepito come qualcosa di definitivo, ma come un interessante punto di partenza che potrebbe portare cambiamenti importanti in materia di alimentazione e nutrizione. Un gruppo di 56 roditori è stato seguito per nove mesi interi, dai 18 mesi ai 27 mesi di età (considerando la durata della vita dei topi, è come dire dalla giovinezza alla vecchiaia).
Alcuni sono stati nutriti in maniera normale, altri con una dieta ipocalorica (30% di calorie in meno rispetto al loro fabbisogno). Nel corso della ricerca gli esperti hanno isolato e analizzato geneticamente più di 165mila cellule (di 40 tipologie differenti) estratte da diverse parti del corpo dei topi.
Che effetti ha la dieta ipocalorica?
La scoperta più significativa è stata la seguente: durante l’invecchiamento, nel corpo dei topi nutriti con una dieta normale si sono verificati numerosi processi infiammatori (in zone diverse). Queste problematiche erano nettamente meno evidenti nell’organismo dei roditori alimentati con la dieta ipocalorica, e ciò significa che mangiare meno (a lungo andare) può reprimere l’aumento della risposta infiammatoria. Nei topi che hanno assunto il 30% di calorie in meno, inoltre, sono stati evidenziati un invecchiamento cellulare più lento, meno reazioni immunitarie inappropriate e meno patologie correlate all’età. Tutti questi fattori, ovviamente, ci permettono di essere più in salute e di vivere più a lungo.
“I risultati mostrano l’effetto positivo della restrizione calorica sulle cellule. Si tratta dello studio più completo e dettagliato su cosa succede a ogni cellula durante l’invecchiamento”, ha spiegato Guang-Hui Liu, uno degli autori dello studio.
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Come e quando fare una dieta ipocalorica?
In sostanza, mangiare meno rallenterebbe il processo di invecchiamento e ci permetterebbe di evitare una serie di malattie tipiche dell’età che avanza. Il prossimo passo della scienza sarà effettuare osservazioni simili sugli umani per approfondire le reali motivazioni dietro a tutto ciò. Sempre più persone, non a caso, scelgono di seguire una dieta ipocalorica, ossia un regime alimentare che prevede un apporto calorico inferiore a quello richiesto dall’organismo. Prima di adottarla, però, è indispensabile parlarne con un dietologo o un dietista.
Generalmente, infatti, le diete ipocaloriche (ce ne sono di tantissimi tipi) sono consigliate ai soggetti in sovrappeso o che tendono a ingrassare più facilmente. Inoltre, questo regime alimentare andrebbe intrapreso per un periodo di tempo definito: trascinarlo troppo lungo potrebbe comportare un notevole stress fisico e psicologico. In ogni caso, fare attenzione e mangiare un po’ di meno rispetto a quanto vorremmo (che non significa seguire una dieta ipocalorica) dovrebbe essere un’abitudine da adottare sempre.
Foto di copertina: Silviarita/ Pixabay
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