Il Monte Everest “chiude” a causa del Coronavirus

Monte Everest chiude a causa del Coronavirus

Il Monte Everest “chiude” a causa del Coronavirus. Le autorità cinesi e nepalesi, infatti, hanno ufficialmente vietato agli alpinisti di raggiungere le cime della vetta più alta del continente asiatico. Una decisione sofferta (specialmente dal punto di vista economico per via delle mancate entrate grazie a visti e permessi) ma necessaria per scongiurare possibili contagi all’interno dei campi base, dove si aggregano centinaia di scalatori in attesa di cominciare le loro avventure.

Il Monte Everest “chiude” a causa del Coronavirus: i provvedimenti di Cina e Nepal

La stagione primaverile, da marzo a fine maggio, è quella che regala le condizioni metereologiche migliori per scalare il Monte Everest e toccare il cielo con un dito. È per questo che numerosi alpinisti da tutto il mondo si erano organizzati per tentare le imprese degli ottomila. Anche alla luce di questa affluenza, la Cina e il Nepal hanno chiuso la cima per evitare una ulteriore diffusione del nuovo Coronavirus (Covid-19), considerato dall’OMS come una vera e propria pandemia.

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Alto rischio di contagio nei campi base

La prima a promuovere questo provvedimento è stata la Cina, che ieri ha chiuso il versante nord dell’Everest per l’intera stagione primaverile e cancellato tutti i visti finora rilasciati. Le motivazioni alla base di questa decisione sono state spiegate in maniera chiara da Adrian Ballinger, guida alpina, nel corso di un’intervista rilasciata al South China Morning Post: “Immaginate di riunire 500-1000 mille persone in un campo base, provenienti da 50 differenti nazioni. Ci sono buone probabilità che qualcuno porti il Coronavirus. Una malattia respiratoria così grave combinata con l’alta quota diviene ancora più pericolosa: un focolaio di Covid-19 al campo base sarebbe devastante.”

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Il Nepal chiude anche tutte le sue cime himalayane

Dopo l’annuncio da parte delle autorità di Pechino, ovviamente, non sono mancate le polemiche sull’immobilismo del Nepal, che poche ore dopo è stato costretto a intervenire allo stesso modo. Il Ministro del Turismo ha quindi annunciato la chiusura non solo del versante nepalese del Monte Everest, ma di tutte le cime (comprese nel territorio nazionale) della catena montuosa dell’Himalaya. Il provvedimento è valido fino al 30 aprile.
Il Nepal, che nonostante la vicinanza alla Cina è uno dei paesi meno colpiti dal Covid-19, si prepara dunque a numerose perdite in termini economici. Gli alpinisti stranieri, infatti, pagano cifre esorbitanti per ottenere i permessi (alcuni sfiorano anche i 100mila dollari) per scalare, mentre i dipendenti all’interno del settore sono circa 138mila. Ma la salute, anche in questo caso, è stata considerata l’assoluta priorità.

(Foto di copertina: crazy777) 

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