Usare la bicicletta elettrica in città sembra prospettarsi come una delle soluzioni per affrontare i problemi di trasporto urbano, spostamento e pendolarismo cui la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus mette davanti a chi vive dentro le grandi città o è costretto a recarvisi per motivi di lavoro. Le direttive di Governo, Regioni e Sindaci sono ormai chiare: il distanziamento sociale, la famosa distanza di almeno 1 metro dalle altre persone, è l’unica vera arma al momento per poter ripartire, ed è un’arma a doppio taglio per quanto riguarda i mezzi pubblici di trasporto. A Milano, Roma, Napoli e Torino già si prospetta un ingresso contingentato alle stazioni della metropolitana, il che significa lunghe code di persone in superficie. Lo stesso problema è prevedibile per quelle ferroviarie nell’ora di punta dei pendolari. E poi anche a bordo di autobus, tram, metro e treni occorrerà mantenere la distanza di sicurezza, che in molte amministrazioni stanno già segnalando con appositi bollini a terra. La stima è che la capacità di trasporto oraria verrà ridotta al 15% del normale, con inevitabili tempi che si allungano per fare qualunque cosa: andare e tornare dal lavoro, accompagnare i figli (se e quando sarà possibile portarli a scuola), recarsi a fare acquisti. L’alterativa a cui tutti pensano è probabilmente l’auto, che però appare un boomerang nelle nostre città già congestionate: ancora più traffico, ancora più inquinamento (con il fantasma del Coronavirus che secondo alcune ricerche si attacca alle particelle di PM10 e rimane in sospensione nell’aria fino a 16 ore) e probabilmente stessi tempi di percorrenza, se non peggiori. Ci sarebbero anche gli scooter, ma a pensarci bene in termini di costo d’acquisto, costo d’esercizio ed effettiva velocità di spostamento all’interno della città, usare la bicicletta elettrica in città potrebbe essere la vera soluzione per la convivenza con i tempi del Coronavirus. E questo per almeno questi 9 motivi che è utile sapere.
Autonomia della batteria di circa 100 km
Ormai ogni e-bike ha un’autonomia della batteria di circa 100 km. “Circa” perché poi c’è una variabilità che dipende dal modo in cui viene utilizzata la bicicletta a pedalata assistita: una mountain bike in montagna in salita con il massimo dell’assistenza avrà una percorrenza decisamente ridotta rispetto a una city bike usata in città in modalità Eco. Quanto dura una batteria di una bici elettrica l’abbiamo già spiegato dettagliatamente qui, ma in ogni caso per un uso urbano, principalmente in pianura, 100 km di autonomia è una giusta valutazione. È una percorrenza più che sufficiente non solo per muoversi all’interno della città ma anche per spostarsi verso e dalla città se si abita in provincia.
Velocità massima di 25 km/h con l’assistenza del motore
Per legge in Italia l’assistenza del motore interviene fino a una velocità massima di 25 km/h, oltre quella velocità l’assistenza si spegne ed è tutto lavoro di gambe. 25 km/h per un ciclista su una bicicletta “muscolare” (così ormai sono definite quelle tradizionali senza assistenza) è nulla o poco più, per un uso urbano o da pendolari basta e avanza. Magari su qualche vialone o stradone interurbano si potrebbe andare anche più veloce, ma in città o sulle ciclabili di provincia è utopico pensare di sfrecciare più velocemente di così.
Molti modelli di e-bike hanno ormai la batteria staccabile
Molti modelli di e-bike hanno ormai la batteria staccabile. All’inizio non era così e per ricaricare la batteria era necessario portare l’intera bicicletta vicino alla presa di corrente ma ormai la stragrande maggioranza dei modelli di e-bike permette di staccare la batteria e portarla con sé in casa o in ufficio. Questo ha un doppio vantaggio: si può ricaricare anche tra un impegno e l’altro (per esempio durante l’orario di lavoro in negozio, o se ci si reca da un cliente) e molti modelli ormai prevedono che senza la batteria la bicicletta non funzioni, il che è anche una forma di antifurto in più. Un ulteriore vantaggio è che si può circolare con una batteria di scorta (pesano un paio di kg, più o meno) nel caso fosse necessario cambiarla durante il giorno senza poterla ricaricare: alcuni marchi ormai danno la possibilità di acquistare insieme alla bicicletta anche la batteria supplementare.
Risparmi tempo (e denaro)
Secondo uno studio presentato nella scorsa edizione di Bike-Up, il festival delle bici elettriche di Bergamo, fino a 12 km di distanza spostarsi in bicicletta significa risparmiare tempo rispetto ad altri mezzi, dall’auto a quelli pubblici. E le statistiche sugli spostamenti dicono che il 70% degli spostamenti urbani è entro i 5 km di distanza e la velocità media di percorrenza del traffico è di 15 km/h. In pratica se devi attraversare una città come Milano da parte a parte ti conviene la bicicletta all’auto.
Bicicletta elettrica in città: non solo modelli da passeggio
Usare la bicicletta elettrica in città non significa limitarsi solo ai modelli da passeggio. Certo le city bike elettriche hanno una posizione in sella più comoda e rilassata, sono maneggevoli, ragionevolmente leggere e ben equilibrate, e l’assistenza del motore elettrico assicura un bello spunto quando si tratta di partire, per esempio ai semafori. Ma dentro la città si possono usare anche le bici elettriche pieghevoli, ottime su spostamenti brevi e perfette da riporre in casa o in ufficio. Oppure per fare i pendolari dall’hinterland possono andare benissimo non solo le mountain bike elettriche ma anche le bici da corsa con la pedalata assistita. Se stai pensando a una bici elettrica pieghevole qui trovi una guida all’acquisto ragionata. Per le e-MTB puoi partire da questo nostro approfondimento. E qui invece parliamo della novità delle biciclette elettriche da corsa.
Le e-bike necessitano di un minimo di manutenzione
Come le bici normali ma un po’ di più anche le e-bike necessitano di un minimo di manutenzione. Pneumatici, freni, catena o sistema di trasmissione di una bici vanno controllati regolarmente, ma le e-bike richiedono circa 1 volta l’anno di aggiornare il software del computerino che comanda batteria e motore: tutta la manutenzione da fare con una e-bike è spiegata qui, mentre le accortezze per lavare una bici elettrica sono spiegate qui.
Bicicletta elettrica in città: noleggio o acquisto?
C’è poi il dubbio tra noleggio o acquisto su cui ragionare. Lo sharing nel centro delle città funziona benissimo, le bici si trovano un po’ ovunque e poterla lasciare una volta giunti a destinazione è senza dubbio una comodità. Per chi abita in periferia o in provincia però potrebbe essere decisamente meno comodo, e allora bisogna valutare il rapporto costi / benefici dell’acquisto di una bici elettrica. Ora, una media e-bike costa indicativamente dai 1500 euro (appena sopra l’entry level) ai 3000 euro, quindi decisamente concorrenziale rispetto a uno scooter. Dal punto di vista economico ovviamente una e-bike non ha i costi di esercizio (carburante e assicurazione) e costa decisamente meno in fatto di manutenzione. Rispetto allo scooter c’è poi il vantaggio di poterla portare in casa o mettere in cantina (o lo svantaggio di non poterla lasciare in strada se non si dispone di uno spazio in cui riporla).
Le biciclette possono comunque salire sui mezzi pubblici
Extrema ratio, se fosse necessario, le biciclette – qualunque tipo di bicicletta, elettrica o muscolare che sia – possono comunque salire sui mezzi pubblici. Qui le regole per salire sui treni regionali per pendolari, mentre sui mezzi urbani dipende dai diversi regolamenti delle aziende del trasporto pubblico locale.
E se piove o fa freddo?
Ecco, questa è forse la resistenza maggiore all’uso della bicicletta per gli spostamento quotidiani nel nostro Paese. E qui è tutta una questione di cambio di mentalità: se le usano abitualmente nei Paesi del Nord Europa, sia grandi che bambini, dove il meteo è meno gradevole che da noi (e qui abbiamo parlato dei bambini finlandesi che vanno a scuola in bici anche con la neve) significa che si può fare, anche perché ormai esiste abbigliamento e attrezzatura (come borse e zaini) impermeabili e in grado di proteggere dal freddo e permettere di spostarsi con lo stesso comfort che ci avrebbe sui mezzi pubblici.
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