E così in Lombardia, dal 4 maggio per corsa e ciclismo c’è l’obbligo della mascherina. Dopo giorni di dubbi e incertezze è arrivata nella serata di giovedì 30 aprile l’ordinanza di Regione Lombardia che impone di proteggere le vie respiratorie anche a chi esce per correre o fare una pedalata in bicicletta. I dubbi si rincorrevano fin dal DPCM del 26 aprile – che abbiamo analizzato nel dettaglio qui – nel quale si faceva “obbligo sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza” e parimenti si dava via libera senza limitazioni all’attività all’attività sportiva e motoria. Dubbi peraltro amplificati dalla difficoltà di capire esattamente cosa si intende per attività sportiva, attività motoria e attività ludico-ricreativa (tanto che abbiamo dovuto chiederlo a un avvocato di diritto sportivo). E le incertezze sono quelle palesate da più parti non solo sull’utilità dell’uso delle mascherine per fare sport ma anche sui potenziali rischi di farlo, come abbiamo spiegato qui. E a nulla è valso l’appello per esempio di Davide Cassani, CT della nazionale di ciclismo, di responsabilizzare gli sportivi a uscire “sempre con la mascherina in tasca da usare se ci fermeremo” e a “mantenere una distanza di 20 o 30 metri dagli altri” ma senza l’obbligo di indossare la mascherina.
Coronavirus Lombardia: dal 4 maggio per corsa e ciclismo obbligo della mascherina
Nella serata di giovedì è quindi arrivata per la Lombardia l’Ordinanza n. 537 del 30 aprile 2020, firmata dal Presidente Attilio Fontana, che stabilisce alcune specifiche indicazioni valide per la Lombardia dal 4 al 17 maggio, ad integrazione delle norme nazionali previste dal DPCM del 26 aprile, tra cui appunto l’obbligatorietà dell’uso delle mascherine, o indumenti utili a coprire naso e bocca, in ogni situazione, compresa la pratica sportiva.
Nello specifico, l’articolo 1 relativo a Misure urgenti di contenimento del contagio in Regione Lombardia, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 nella Regione Lombardia, stabilisce le seguenti misure specifiche:
1.1 Obbligo di utilizzo della mascherina o di altre protezioni
Ogniqualvolta ci si rechi fuori dall’abitazione, vanno adottate tutte le misure precauzionali consentite e adeguate a proteggere sé stesso e gli altri dal contagio, utilizzando la mascherina o, in subordine, qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca, contestualmente ad una puntuale disinfezione delle mani. In ogni attività sociale esterna deve comunque essere mantenuta la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti.
Quindi, analizzando nel dettaglio, dal 4 maggio in Lombardia:
– Se si esce a fare sport bisogna avere una mascherina o un altro tipo di protezione
– Non è stabilito che tipo di mascherina sia necessario indossare, se quelle chirurgiche che proteggono gli altri e limitano la diffusione del contagio o le FFP2 e FFp2 che proteggono se stessi
– Oppure si può usare un altro tipo di protezione, tipo un buff o simile, sempre a copertura di nasco e bocca, la cui efficacia nel contenimento del contagio o nella protezione individuale non è né accertata né valutata
– La distanza di sicurezza da mantenere è stabilita in 1 metro e non 2 come nel DPCM della presidenza del consiglio dei ministri (distanze che in ogni caso non tengono conto della modalità di diffusione dei droplet durante attività sportive come corsa e ciclismo di cui abbiamo parlato qui)
– Non si distingue tra situazioni di potenziale assembramento, come potrebbero essere almeno sulla carta i grandi parchi cittadini come quelli di Trenno o Lambro a Milano, normalmente affollati di persone che fanno sport, e situazioni di ragionevole isolamento come una strada di campagna, un bosco in provincia, una zona periferica
Fin qui i fatti oggettivi. A cui però è necessario far seguire un commento. Correre, andare in bicicletta, camminare o fare sport all’aria aperta non è vitale, e gli sportivi in questi 2 mesi hanno dimostrato enorme senso di responsabilità: a fronte di pochi clamorosi casi di violazione del lockdown, milioni di sportivi sono rimasti in casa, mettendo in quarantena la loro passione. Passione che la stessa OMS riconosce fondamentale nel mantenimento del benessere psicofisico e suggerisce come mezzo idoneo a mantenere sane le difese immunitarie. Ora, la Lombardia è sì la regione più colpita dal contagio da Coronavirus ma è anche quella che tuttavia da settimane spinge per la riapertura di ogni attività e per il ritorno alla normalità. Ritorno alla normalità che in molte situazioni, come nel trasporto pubblico sui treni pendolari, fa appello alla responsabilità dei cittadini nel voler mantenere le distanze di sicurezza a bordo e nelle stazioni e a rinunciare a salire sui mezzo pubblici qualora fossero già pieni. Ora, davvero, è difficile capire come tale senso di responsabilità non si possa applicare anche a chi pratica sport, che l’ha già dimostrato, e che conoscendo i rischi insiti per gli sportivi – spiegati in questa ricerca – ha tutto l’interesse a proteggere prima di tutto sé stesso, evitando affollamento e situazioni di contatto ravvicinato, e di conseguenza gli altri.
[Edit]: in tutto questo il 2 maggio c’è un consigliere di Milano che invece vuole togliere l’obbligo dell’uso della mascherina per chi corre o pratica ciclismo, ne abbiamo scritto qui.
[Edit 3 maggio 2020] Nella serata di domenica 3 maggio 2020 è arrivato un ulteriore chiarimento da parte di Regione Lombardia: la mascherina non è obbligatoria se si corre da soli ma è comunque da portare con sé nel caso si rendesse necessaria. Qui di seguito lo screenshot da Lombardia Notizie.
> Ora, se vuoi sapere cosa significa fare sport con la mascherina, noi ci abbiamo già provato e lo puoi leggere qui. Per orientarti nella selva oscura delle ordinanze regionali abbiamo invece cercato di fare un po’ di ordine qui.
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