Il falso mito della Vitamina C che fa guarire da raffreddore e influenza

Se per un raffreddore o anche un'influenza cominci a fare un carico di dosi massicce di Vitamina C, tramite frutta e verdura o integratori, sappi che questo è un mito falso benché ottimamente confezionato. E non ti farà guarire prima.

Il falso mito della Vitamina C che fa guarire da raffreddore e influenza

Il mito della vitamina C che fa guarire da raffreddore e influenza è ormai radicato nella cultura popolare e sostenuto dalla continua promozione di integratori vitaminici. Tuttavia, studi scientifici confermano che il consumo massiccio di vitamina C, pur avendo alcuni benefici per la salute, non previene né cura in modo significativo il raffreddore o l’influenza. Con buona pace dei consigli di nonne, mamme e amici più o meno informati.

Il falso mito della Vitamina C che fa guarire da raffreddore e influenza

Ma come ha fatto questa credenza a diventare così diffusa? E cosa dicono esattamente gli studi scientifici al riguardo?

Linus Pauling e la nascita del mito della Vitamina C

La diffusione dell’idea che la vitamina C possa prevenire o ridurre la durata dei raffreddori si deve principalmente a Linus Pauling, uno dei più celebri scienziati del XX secolo, premiato con due Nobel. Ma affonda le radici ben più lontano, cioè la tempo in cui lo scienziato scozzese James Lind scoprì che arance e limoni potevano limitare l’insorgenza dello scorbuto nei marinai che passavano lunghi mesi in mare; infatti la Vitamina C in arance e limoni ha le stesse proprietà dell’acido hexuronico, la sostanza che contrasta l’insorgenza dello scorbuto.  Ma dallo scorbuto all’influenza, e dai marinai a oggi, serviva un passaggio. E quel passaggio fu appunto Pauling, un salutista estremo ante-litteram, per certi versi.

Il falso mito della Vitamina C che fa guarire da raffreddore e influenza

Pauling, negli anni ‘70, pubblicò Vitamin C and the Common Cold, un libro in cui sosteneva che dosi elevate di vitamina C fossero in grado di ridurre drasticamente la durata e l’intensità dei sintomi del raffreddore. Questi consigli erano basati principalmente su un solo studio che indicava effetti positivi, ma era limitato a un piccolo gruppo di bambini in un campo di sci. Pauling estese questi risultati, generalizzandoli alla popolazione globale​.

Cosa dice la scienza: i limiti dell’evidenza scientifica

Le successive ricerche sul rapporto tra vitamina C e raffreddore non hanno confermato l’efficacia delle megadosi teorizzate da Pauling. Anzi, studi come quello di Hemilä del 1997 indicano che, sebbene la vitamina C possa ridurre lievemente la durata del raffreddore (in media di circa il 8-10%), l’effetto è spesso marginale e si osserva soprattutto in persone che svolgono attività fisica intensa, come soldati o atleti, che potrebbero avere un fabbisogno più alto di vitamina C. Per la popolazione generale, l’effetto protettivo è trascurabile​.

Effetti reali della Vitamina C: salute e prevenzione, ma non cura

Non che con questo la Vitamina C sia inutile, anzi. La vitamina C è sicuramente essenziale per la salute e svolge un ruolo importante come antiossidante e nella sintesi del collagene. Una carenza grave può portare a scorbuto, una malattia rara oggi nei Paesi sviluppati. Tuttavia, assumere dosi molto elevate di vitamina C non migliora la risposta immunitaria nel combattere virus come quelli del raffreddore comune o dell’influenza. Secondo una revisione pubblicata sulla Cochrane Library, anche le dosi giornaliere di 1-3 grammi di vitamina C non portano a una riduzione significativa dei casi di raffreddore, se non in specifiche circostanze di stress fisico intenso​.

Il falso mito della Vitamina C che fa guarire da raffreddore e influenza

Tuttavia il mito era ormai nato, le vendite di integratori di Vitamina C e altre vitamine erano aumentate in maniera esponenziale, e a Pauling non pareva vero di poter affermare di essere convinto che in questo modo poteva vivere 25 o 30 anni in più del normale e soprattutto senza ammalarsi.

Megadosi e potenziali rischi

Sebbene la vitamina C sia generalmente sicura, l’assunzione di quantità molto elevate può causare effetti collaterali come problemi gastrointestinali, calcoli renali e interazioni con altri farmaci. Gli studi suggeriscono che dosi superiori a 2.000 mg al giorno possono aumentare il rischio di effetti indesiderati, senza reali benefici aggiuntivi nella prevenzione o nel trattamento dei sintomi influenzali​.

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Conclusione: una buona alimentazione è sufficiente

Alla fine, la cosa importante è che la ricerca scientifica sottolinea l’importanza di una dieta equilibrata e ricca di frutta e verdura per mantenere livelli adeguati di vitamina C e sostenere la salute generale. Una dieta che include agrumi, kiwi, peperoni e verdure a foglia verde può fornire tutta la vitamina C necessaria senza bisogno di supplementi. Per raffreddori e influenza, rimedi come il riposo, l’idratazione e, se necessario, trattamenti sintomatici rimangono le strategie più efficaci.

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