La dieta del respiro: è l’aria che ci dà vitamine e minerali (ma dobbiamo stare di più all’aperto)

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Cosa sono gli aeronutrienti? Ovvero la scienza dietro i benefici di respirare aria fresca e incamerare vitamine.
Respirare profondamente in mezzo alla natura non solo ci rilassa, ma potrebbe avere effetti più profondi di quanto immaginiamo. Secondo uno studio pubblicato su *Advances in Nutrition*, esistono “aeronutrienti”, ovvero nutrienti assorbiti attraverso l’aria, che potrebbero integrare la nostra dieta tradizionale. Un concetto che potrebbe rivoluzionare la comprensione del nostro rapporto con l’ambiente.

 

Respirare vitamine e minerali tramite l’aria e migliorare la dieta

Respirare non è solo una necessità vitale, ma potrebbe rivelarsi uno strumento potente per migliorare la nostra salute, un respiro alla volta.
Quando pensiamo ai nutrienti, immaginiamo quelli che otteniamo attraverso il cibo. Tuttavia, questo studio propone che respirare possa fornirci minerali essenziali come iodio, zinco, manganese e persino alcune vitamine. Questi nutrienti, definiti “aeronutrienti”, si distinguono dai “gastronutrienti” assorbiti dall’apparato digerente.respirare-vitamine

I ricercatori evidenziano che l’esposizione costante all’aria – circa 9.000 litri al giorno – ci mette in contatto con minuscole quantità di sostanze benefiche che, accumulate nel tempo, potrebbero avere un impatto significativo sulla nostra salute.

 

Come Funzionano Gli Aeronutrienti?

Gli aeronutrienti, spiega lo studio, vengono assorbiti attraverso i polmoni, il naso e il sistema olfattivo. A differenza dell’apparato digerente, che scompone le sostanze prima di assimilarle, i polmoni possono assorbire molecole molto più grandi, direttamente nel sangue e nel cervello. Per esempio, l’efficacia di farmaci inalati come anestetici o nicotina dimostra quanto velocemente queste sostanze entrino nel corpo.
Questa capacità suggerisce che nutrienti presenti nell’aria, come lo iodio in aree costiere o il manganese, possano essere assimilati senza bisogno di passare attraverso il processo digestivo.

 

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Già negli anni ’60, ricerche avevano evidenziato che i lavoratori esposti a iodio nell’aria avevano livelli più alti di questo minerale nel sangue e nelle urine. Studi più recenti su bambini che vivono vicino a coste ricche di alghe marine hanno dimostrato che questi avevano livelli di iodio più alti rispetto a coetanei di altre zone, nonostante diete simili.Wanderlust Connect: il primo degli eventi digitali dedicati alla Mindfulness il 24 aprile

Altri esempi includono il manganese e lo zinco, che possono essere assorbiti attraverso il naso e raggiungere il cervello. Tuttavia, l’eccesso di manganese può risultare dannoso, come dimostrato nei saldatori esposti a livelli elevati nell’aria.
Una scoperta ancora più sorprendente è stata fatta 70 anni fa, quando si è dimostrato che la vitamina B12 aerosolizzata può trattare efficacemente la carenza di questa vitamina, particolarmente comune tra vegani, anziani e persone con problemi di assorbimento.

 

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Come cambia la scienza della nutrizione

Se accettiamo il concetto di aeronutrienti, molte domande restano ancora aperte. Quali componenti dell’aria naturale in ambienti come foreste, montagne o oceani sono davvero benefici? E come possiamo quantificare il loro impatto sulla salute?


Ulteriori studi potrebbero esplorare l’idea di trasformare altri micronutrienti, come la vitamina D, in aerosol per combattere carenze diffuse. Potrebbe essere particolarmente utile in ambienti dove l’aria è altamente filtrata, come ospedali, aerei e stazioni spaziali.
Foto Pexels, Pixabay

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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