Ci siamo passati tutti: quel momento in cui la conversazione si interrompe, il tempo sembra dilatarsi e il silenzio diventa ingombrante. Ma quanto tempo serve prima che la situazione diventi davvero imbarazzante? Secondo una recente ricerca, gli italiani tollerano il silenzio solo per 6,2 secondi prima di provare disagio. Un dato che ci rende il popolo europeo meno incline ad accettare pause nei dialoghi.
Ma cosa ci mette più a disagio? E in quali contesti il silenzio diventa insopportabile?
Gli italiani e il silenzio: una relazione difficile
In media, le persone iniziano a sentirsi a disagio dopo 6,8 secondi di silenzio, ma per gli italiani questo tempo è ancora più ridotto. Solo i brasiliani superano il nostro livello di intolleranza, con un record di 5,5 secondi prima che il silenzio diventi imbarazzante.
Al contrario, in paesi come Giappone, Paesi Bassi e Thailandia, il silenzio è considerato parte naturale della conversazione e non genera particolare disagio. Un divario culturale interessante, che suggerisce quanto l’abitudine a riempire ogni spazio vuoto con parole possa dipendere dalla società in cui si cresce.
Leggi anche
- Allenarsi d’estate col caldo? 10 consigli per riuscirci senza soffrire
- Lo yoga fa bene al cuore quanto correre o andare in bici
- Perché imparare a non fare assolutamente nulla
Cosa ci mette più in imbarazzo?
Alcune situazioni amplificano il disagio di un silenzio improvviso, rendendolo insostenibile. Tra le circostanze più critiche per gli italiani troviamo:
- Spazi ristretti → Il 75% delle persone ammette di sentirsi a disagio in ascensore o in altri ambienti chiusi dove il silenzio è inevitabile. Probabilmente perché la mancanza di distrazioni rende la pausa ancora più evidente.
- Primi appuntamenti → Per il 68% degli italiani, un momento di silenzio durante un primo incontro romantico è fonte di forte disagio. Il timore è quello di sembrare noiosi o poco interessati.
- Conversazioni con estranei → Il 66% degli intervistati ha provato imbarazzo quando una chiacchierata con una persona appena conosciuta si è improvvisamente interrotta.
- Discorsi in pubblico → Un vuoto di parole davanti a un’audience può diventare snervante, soprattutto per chi soffre di ansia da prestazione.
- Momenti solenni → Curiosamente, gli uomini risultano più emotivi delle donne nel percepire il silenzio come imbarazzante in occasioni come funerali o la fine di una relazione.
> Iscriviti alla nostra newsletter compilando il form qui sotto!
Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
Con chi è più difficile gestire il silenzio?
Il disagio di un momento di silenzio varia anche in base alla persona con cui ci troviamo. La ricerca ha rivelato che:
- Il 57% degli italiani trova particolarmente imbarazzanti i silenzi con estranei, probabilmente perché la mancanza di confidenza amplifica il disagio.
- Il 41% si sente a disagio con parenti lontani, con percentuali più alte tra gli over 65.
- Il 30% teme i silenzi con i superiori sul lavoro, una sensazione più comune tra le donne (35%).
- Le donne vivono con più difficoltà il silenzio con i suoceri, mentre gli uomini lo trovano più imbarazzante con amici e persone con cui hanno legami stretti.
Perché alcuni accettano meglio il silenzio?
Mentre in Italia il silenzio è spesso visto come un fallimento nella comunicazione, secondo lo studio condotto dalla piattaforma Preply in altri paesi viene percepito come una componente naturale della conversazione. In Giappone, ad esempio, le pause sono considerate un segno di rispetto e riflessione. Nei Paesi Bassi e in Scandinavia, il silenzio non è associato a disagio, ma alla capacità di ascoltare e di godersi il momento senza bisogno di parole superflue.
Possiamo imparare a tollerare meglio il silenzio?
Sebbene sia difficile cambiare abitudini culturali, possiamo provare a:
- Accettare che il silenzio non è negativo → Non riempire ogni pausa con parole inutili aiuta a rendere le conversazioni più naturali.
- Imparare a gestire il disagio → Invece di affrettarsi a dire qualcosa, osservare la situazione e capire se il silenzio può essere un momento di riflessione.
- Riconoscere che non siamo soli → Il silenzio mette a disagio molti, ma non è un fallimento. A volte, è semplicemente parte della comunicazione.
Gli italiani, forse, dovrebbero prendere esempio dai giapponesi: il silenzio non è sempre imbarazzante, a volte è solo un modo per ascoltare meglio.
Foto Pexels
©RIPRODUZIONE RISERVATA