Un ‘nuovo’ viaggio in bici mountain bike che si può fare sui Colli Euganei, che per i cultori fra l’altro si snoda nei luoghi della serie TV L’Alligatore, tratta dai libri gialli di Massimo Carlotto.
Oltre che per le sue trame avvincenti, il serial L’Alligatore, in onda sui Rai e Rai Play ha conquistato il pubblico grazie ai suoi panorami da sogno, spesso inediti per molti. L’Alligatore è Marco Buratti, un ex detenuto e ora detective, interpretato da un laconico Matteo Martari, dal forte accento veneto, che si muove fra Padova e la provincia.
Oltre al centro di Padova, infatti, numerose scene sono state ambientate sui Colli Euganei, più precisamente tra Abano, Montegrotto e Galzignano Terme, che mai come in questo periodo regalano colori accesi e paesaggi che rapiscono gli occhi e il cuore.
Vigneti che si intervallano a un profilo irregolare di rilievi vulcanici che rompe la calma piatta della Pianura Padana, da dove sgorga acqua termale. Cosa c’è di meglio, quindi, che esplorare questa natura in mtb?
In bici sui Colli Euganei (nei luoghi dell’Alligatore)
Lo ammetto, mi sono appassionata da poco a questo genere di bici, venendo dal mondo dell’asfalto, ma devo affermare che pedalare in mtb su sterrato permette un contatto diverso con la natura, più intimo e isolato. Ammetto anche che non è stato facile imparare a destreggiarmi tra rocce e pietre, cosa a cui non ero abituata, ma grazie alla mia F1x di Olympia, biammortizzata con ampia escursione e leggerissima (telaio in carbonio Toray con tecnologia Eps) è stato più semplice del previsto.
Veniamo a noi, quindi, con 3 itinerari da percorrere in bici per scoprire le atmosfere della serie tv L’Alligatore.
1. Galzignano – Calto Callegaro
Il primo è il sentiero chiamato “Calto Callegaro” che porta da Galzignano e Valsanzibio, località dove sorge il famoso labirinto all’interno di villa Barbarigo, al Pianoro del Mottolone o, con qualche km in più, al monte Fasolo.
Si tratta di un’ampia strada sterrata che si imbocca salendo per il cimitero di Valsanzibio, subito dopo ( o prima se venite da Galzignano) la celebre villa. È lungo 8 km fino a via Scalette, che sono ovviamente tutti in salita. La strada è ampia, ma ben scoscesa, quindi è bene possedere una buona mtb.
Fate attenzione se andate durante il weekend ai camminatori o anche ai cavalli, che spesso passano di qui. Si attraversa un bosco, intervallato da piantagioni di oliveti. Tenete sempre il sentiero principale e sarà impossibile perdervi.
Una volta sbucati sulla strada asfaltata potete scegliere se voltare a sinistra e raggiungere il Pianoro del Mottolone, un’ampio slargo che domina su tutti i colli Euganei regalandovi una delle viste più belle, oppure voltare a destra e proseguire verso il Monte Fasolo, percorrendo il sentiero che viene chiamato “Dente del diavolo” fino a Capitello Sant’Antonio e poi imboccare la strada sterrata o il single track verso la cima del monte dove troverete anche l’omonima cantina di vino.
Non è per niente una passeggiata e per farlo qui serve tanta gamba. Ma se ce l’ho fatta io…
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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
2. Monte Cecilia e il Delta del Po
Un altro modo per respirare l’aria dell’Alligatore e di questa versione veneta della Louisiana è percorrere il secondo itinerario, è il sentiero che attraversa il Monte Cecilia: si imbocca lungo la strada che collega Este a Baone (via Casette e via Comezzara) e si scende in zona Valle San Giorgio (o viceversa).
Se vi piace ascoltare musica, vi consiglio di abbinare questo itinerario alla colonna sonora della serie Tv, selezionata da Teho Teardo, che rispecchia l’anima blues del protagonista, scesa a patti con il dolore, e la vita dura della laguna (che in questa serie ovviamente è rappresentata dal Delta del Po: piccola nota: nelle giornate più nitide dai colli si vede il mare e dal mare i Colli). Qui un altro bellissimo itinerario in bici sul Delta del Po, a vedere i fenicotteri rosa.
In realtà si tratta di più sentieri: dopo una salita comune, non troppo dura ma scoscesa, il Monte cecilia diventa un labirinto di sentieri nel sottobosco dove perdersi prima di scendere. In autunno sono tutti coloratissimi grazie alle foglie autunnali.
Evitate il sentiero principale per la discesa perché pieno di ciottoli ed escursionisti a piedi. Se volete infine raggiungere il Pianoro del Mottolone potete imboccare via Pajone, detta anche “Scajara”, con un’altra bella salitella per le vostre gambe (se ne avete ancora).
3. Da Battaglia Terme a Montegrotto, passando per Galzignano
Questo itinerario è il più semplice, ma anche quello che comprende più location della famosa serie Tv. Da Battaglia imboccate via Galzignana e godetevi il panorama su asfalto fino a Galzignano.
A Galzignano invece imboccherete da via Pavaglione il sentiero che costeggia Calto Pavaglione, da seguire per qualche km e poi svoltare a destra per raggiungere via Raccola e successivamente via dell’Eremo salendo per il monte Rua. Qui si tratta di salita, quindi preparate le gambe.
Seguite poi via Monte Rua (asfaltata) o se preferite una via più tecnica via Croce (non adatta a chi non ha un buon livello). Imboccate poi via Castellette e via Volti per riprendere una strada sterrata che vi condurrà alla meravigliosa Villa Draghi (siete a Montegrotto), per poi scendere fino a Turri. Da qui è tutto molto semplice: seguite la pista ciclabile che passerà per il Castello del Catajo e di nuovo a Battaglia Terme.
Foto Threecharlie, CC BY-SA 4.0 via Wikimedia Commons
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