Il DPCM 16 gennaio ha deciso: palestre e piscine chiuse fino 5 marzo. È La norma relativa allo sport contenuta nel decreto del presidente del consiglio dei ministri promulgato oggi, in piena crisi di governo, che conferma il sistema della divisione delle regioni italiane in colori – giallo, arancione e rosso – introduce anche il colore bianco (per le regioni con «scenario di tipo 1 e livello di rischio basso, ove nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti» dove tutte le attività potranno essere aperte, ma al momento nessuna regione è in questa condizione) e per quanto riguarda palestre e piscine conferma la chiusura totale.
Tramonta quindi l’ipotesi ventilata dal Ministro dello Sport Spadafora di una apertura di piscine e palestre per fine gennaio, con le modalità precedenti a novembre per quanto riguarda il fitness e sistemi di contingentamento all’ingresso e in corsia per i centri natatori.
Tuttavia una novità per palestre e piscine c’è, ed è il fatto che il ministro Spadafora ha elaborato le linee guida per la riapertura e che queste saranno sottoposte al vaglio del CTS settimana prossima. Ed è una novità non da poco perché sulla chiusura o riapertura di palestre e piscine c’è stata una rottura all’interno del Governo e del CTS e per la prima volta è stato presentato un documento non unitario. Cioè Spadafora, ministro dello sport, ha proceduto da solo e favorevolmente alla riapertura di palestre e piscine.
Dalle indiscrezioni filtra che il premier Conte era e sarebbe favorevole alla riapertura – ma chissà se settimana prossima Conte sarà ancora il Presidente del Consiglio – e Spadafora ha elaborato un protocollo per autorizzare almeno le lezioni individuali. DI fatto comunque è che secondo il DPCM 16 gennaio palestre e piscine rimarranno chiuse fino 5 marzo almeno.
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