Abbiamo avuto la fortuna di provare l’abbigliamento UYN da running, ed è meraviglioso. 2 t-shirt (Alpha Coolboost e Marathon), 2 pantaloncini (Alpha Coolboost e Marathon) e 2 paia di calze (Marathon Zero e 2IN) e sono tra le cose più confortevoli che abbiamo indossato per correre. Al netto delle percepibili differenze tra le due collezioni, l’Alpha Coolboost e la Marathon, e di qualche scelta che ci ha lasciato pensare.
Abbigliamento UYN da running: t-shirt e pantaloncini Alpha Coolboost e Marathon
L’abbigliamento UYN da running che abbiamo provato è parte delle due collezioni principali dedicate alla corsa dal marchio italiano di abbigliamento funzionale. Marathon punta sul comfort e al puro piacere di correre, Alpha Coolboost al vantaggio di prestazione quando il sole è alto nel cielo e il caldo picchia duro. Ma andiamo per ordine.
L’Alpha Coolboost è una t-shirt compressiva, quindi veste aderente ma comunque elasticizzato, da usare da sola, in estate o comunque quando fa veramente caldo. Cioè non è un baselayer per le stagioni fredde perché la sua funzione è proprio quella di abbassare la temperatura percepita sfruttando tecnologie di traspirazione e materiali. Rispetto ad altre t-shirt compressive provate in passato la differenza è che l’Alpha Coolboost, non stringe, e la differenza tra comprimere e stringere è essenziale: cioè qui comunque hai un capo confortevole indipendentemente che tu stia cercando chissà quale prestazione. La t-shirt è senza cuciture, ha una trama aperta laddove serve areazione, e una lavorazione con più “onde” di compressione dove serve aiutare la corretta postura di corsa. La cosa di valore da scoprire è che il tessuto Natex è di fibra organica naturale al 100% e sostenibile. Il che non compromette prestazioni in termini di rapidità di asciugatura e traspirazione.
I pantaloncini Alpha Coolbost sono anch’essi compressivi, il che all’inizio lascia qualche dubbio, visto che come la t-shirt sono pensati per quando fa caldo e il primo pensiero che ti viene in questo caso è usare degli shorts minimali e per nulla aderenti. Però, se hai bisogno di sostegno e non vuoi sentire caldo, allora si spiega tutto. Come per la t-shirt, a differenza di altri pantaloncini compressivi da running questi non stringono, soprattutto nella zona dell’inguine. Cioè fasciano, sostengono (soprattutto la muscolatura laterale della coscia e dei glutei) ma non stringono. L’unica cosa che non abbiamo ben capito è perché il taschino interno (indispensabile per noi tapascioni che ci portiamo dietro la chiave di casa) sia stato messo davanti sul lato sinistro (in pratica sopra all’ileopsoas e al sartorio) e non in zona posteriore lombare.
La t-shirt Marathon è la quintessenza della maglia da running: leggerissima, elasticizzata, traspirante e con il giusto sostegno, è un capo passepartout. Va bene indossata come unico strato in estate, va bene sotto un antivento o antipioggia leggeri nelle giornate variabili di primavera, e volendo va bene anche come baselayer in inverno, quando poi ci devi mettere sopra una giacca da running decisamente più protettiva. Al netto della impeccabile capacità di traspirare sul petto e sulla schiena, la cosa interessante è la sensazione di sostegno nella zona di spalle e petto, che volente o nolente ti induce a tenere una psotura più dritta e corretta durante la corsa. Come per la Alpha Coolboost ci sono piaciuti anche i bordini in vita e sulle braccia, che la tengono sempre a posto (cosa non scontata nell’abbigliamento funzionale elasticizzato e compressivo).
I pantaloncini Marathon sono invece il capo che più ci ha lasciato perplessi. Cioè, sono una meraviglia di leggerezza, morbidezza e vestibilità che ti sembra quasi di non averli indosso. Zero cuciture nei punti di frizione, elastico in vita, senza cordino, perfetto per tensione, fit impeccabile. Ma non hanno lo slip interno, e noi da anni ormai abbiamo imparato a correre senza mutande, estate e inverno. Ovviamente puoi prendere un intimo tecnico ma ovviamente non sarà mai la stessa cosa di un tutt’uno pantaloncino e slip interno incorporato (e men che meno se usi uno slip tradizionale di cotone, con cui vanifichi ogni aspetto di traspirabilità e asciugatura).
Calze running UYN
Infine le calze running UYN che abbiamo provato, le Marathon Zero e le 2IN. Nessuna delle due è una calza superleggera, e qui bisogna fare dei distinguo. Il primo è sulle abitudini personali: c’è chi ama sempre una calza superminimal, che non la senti al piede, e chi indipendentemente dalle stagioni preferisce una calza protettiva. Entrambe – più la 2In che le Marathon Zero – sono calze che danno protezione e sostegno: la 2IN è addirittura a 2 strati, anti vesciche, e doppio bendaggio alla caviglia. Ottima tenuta dentro la scarpa, traspirazione eccellente anche nelle giornate più calde, una bella sensazione di ammortizzazione e fasciatura del piede. Poi, per abitudine personale, le abbiamo preferite con delle scarpe con tomaia tradizionale, ovviamente in mesh ma con almeno un po’ di struttura, che non con quel genere di scarpe da running sempre più minimal in cui anche la tomaia è giusto un velo di tessuto destrutturato per contenere al minimo il peso. Ma appunto queste sono preferenze personali.
Detto tutto ciò, il fatto che il Natex sia un filato naturale è senza dubbio molto apprezzabile, la traspirabilità è eccellente, la vestibilità compressiva ma non spinta al massimo, con molta attenzione al comfort, e i prezzi (79 euro la shirt e 69 i pantaloncini Alpha Coolboost, 59 euro la shirt e stesso prezzo per i pantaloncini Marathon, 24,90 le calze Marathon Zero e 16,90 le 2IN) nemmeno tra i più alti in questa particolare categoria di prodotti tecnici performanti per la corsa.
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