Gravel monocorona o due corone? Il dilemma

Tutti i pro e contro, vantaggi e svantaggi, quando si tratta di scegliere tra gravel monocorona o due corone in base all'uso da farne

Gravel monocorona

Quello su gravel monocorona o due corone è il dilemma che attanaglia i tanti che stanno scoprendo ora la bici da ghiaia. Ci sono quelli che arrivano alla gravel dalla bici da corsa e quelli che ci arrivano dalla MTB, e poi ci sono quelli che la scelgono come prima bici in assoluto o per il ritorno ai pedali. Perché una bici da ghiaia è un buon compromesso tra molte esigenze, ma come tutte le ibridazioni ha alcune zone grigie d’incertezza. Come appunto quella tra una trasmissione monocorona o una invece che ne abbia due. Ora, posto che dire semplicemente monocorona o due corone per la gravel è parziale, perché poi c’è da capire quanti denti e quanti rapporti sul pacco pignoni, vediamo un po’ di capire i pro e i contro di ciascuna soluzione.

Gravel monocorona o due corone? Il dilemma

Per sciogliere un po’ i dubbi tra gravel monocorona o due corone bisogna farsi un po’ l’idea su cosa si pensa di fare esattamente con la propria bici da ghiaia e poi mettere sul piatto della bilancia i pro e contro di ciascuna soluzione. Che è quello che abbiamo fatto interpellando i nostri amici gravellisti e ricevendone risposte anche contrastanti. Perché una soluzione migliore in assoluto non esiste, ma esiste quella migliore per sé.

1. Quello che non c’è non si rompe

Un vecchio mantra del ciclismo, che si sente ripetere un po’ per ogni tipo di bici. Quello che non c’è – quindi deragliatore anteriore, cavi, cambio, etc – non si rompe, e benché una gravel non sia una bici da battaglia come una MTB, è indubbio che una monocorona corre meno rischi di ritrovarsi con la trasmissione spaccata a metà del guado.

2. Meno pesa meno

Lapalissiano, ma questa è la motivazione verso la gravel monocorona di chi arriva dalla bdc, e ha in testa soprattutto l’essenzialità. In realtà tra corona, deragliatore e tutto il resto saranno 300 grammi scarsi. Meno della borraccia d’acqua che ti porti dietro, e decisamente meno delle borse varie e assortite con cui sono equipaggiate solitamente le gravel. Insomma, forse la questione del peso ha senso solo se fai gravel performance. Forse.

3. Più rapporti = più versatilità

Discorso complesso e articolato. In teoria due corone significano più rapporti, quindi più possibilità di scegliere in base a terreno, dislivello, stato fisico, etc. In realtà non è così, perché alcuni rapporti sono duplicati (cioè hanno lo stesso sviluppo metrico benché usino corone diverse) e altri potrebbero essere interdetti perché la catena lavora troppo fuori asse rispetto ai denti (in realtà questo è più un tema da tripla corona, ma in linea teorica può riguardare anche la doppia).

4. La doppia è meglio per le salite

Nì. Altro argomento complesso e articolato. Basti dire che ormai il trend delle MTB è il monocorona, anche per quanto riguarda le XC e le Enduro, ed è subito sfatato questo mito. In realtà l’agilità in salita di una trasmissione dipende anche dal pacco pignoni, dalla misura della corona, dalla lunghezza della pedivella… Ah, ovviamente dalla gamba di chi pedala, che poi alla fine è l’unica cosa che conta.

5. Il monocorona è più elegante

La pulizia della linea… Sì, nel gravel c’è una forma di feticismo estetico rispetto alle linee pulite ed essenziali, e sì il monocorona è senza dubbio più elegante. Less is more è sempre una valida lezione del design.

Gravel monocorona

6. La doppia è meglio per andare forte in pianura

Che è in contraddizione con il punto 4, e anche con il 3, ma un po’ è vero. Nel senso che corona grande e pignone piccolo sono un bel rapporto da spingere se con la tua gravel vuoi andare veloce (per quanto lo consenta ovviamente una gravel rispetto a una bdc).

7. Il monocorona costa meno

Questo è oggettivo: manca una corona, manca il deragliatore, manca il cambio anteriore al manubrio e i cavi, quindi sì, costa sicuramente qualcosa di meno. A parità di tutto il resto ovviamente.

8. Meno incroci di catena con la doppia

C’è chi dice che con la doppia corona ci siano meno incroci di catena estremi, e chi invece dice che la catena si usura meno con il monocorona. E anche chi dice che con il monocorona ci sono salti maggiori tra un rapporto e l’altro. È vero tutto e il contrario di tutto, perché poi dipende dalla o dalle corone, e anche dai pignoni. E in fondo in fondo le case produttrici cercano sempre la soluzione ottimale proprio per evitare incroci estremi di catena e salti arditi tra i rapporti.

9. Con la doppia corona è più facile trovare la giusta cadenza

Ecco, anche se una doppia non ha esattamente il doppio dei rapporti di una mono, non è nemmeno una questione di sviluppo metrico ma di cadenza di pedalata. Cioè, che tu sia sulla vera ghiaia, o su uno stradone d’asfalto per cicloturismo, o in salita, o in qualunque altra situazione da gravel, con la doppia è più probabile trovare la giusta combinazione congeniale alla propria cadenza di pedalata in quel preciso momento.

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