Sci e bambini: meglio corsi collettivi o individuali?

Mirko Pittigher, Presidente dello Ski Team della Paganella, risponde alle più comuni domande su sci e bambini, a partire da quella sui corsi individuali o collettivi

sci e bambini

Quando si tratta di sci e bambini sono molti i dubbi dei genitori, in primis quello tra corsi collettivi o individuali. Ma anche qual è l’età perfetta per iniziare a sciare? Come scegliere l’attrezzatura adatta ai più piccoli? Celo spiega Mirko Pittigher, Presidente dello Ski Team della Paganella.

Sci e bambini: meglio corsi collettivi o individuali?

Qual è l’età perfetta per iniziare a sciare (o per fare snowboard)?

L’età perfetta per iniziare a sciare non esiste, perché dipende tutto dalla fisicità del bambino, non intesa come forza fisica, ma come equilibrio e coordinazione. Per questo, in generale, si parte intorno ai 4 o 5 anni, quando i piccoli sono più coordinati e iniziano ad avere un maggior controllo del proprio corpo. Diverso, invece, l’approccio allo snowboard, per il quale l’equilibrio deve essere maggiore: se fino a qualche anno fa si consigliava di iniziare tra i 7 o gli 8 anni, oggi l’età si è abbassata a 6 o 7 anni.

Meglio i corsi collettivi o quelli individuali?

Anche in questo caso non esiste una risposta universalmente valida. Il corso individuale è la scelta più adatta per chi desidera un apprendimento mirato e personalizzato o per chi vuole perfezionare la propria tecnica, mentre i corsi collettivi sono perfetti per chi inizia da zero e per chi vuole condividere l’esperienza con i coetanei e creare nuove amicizie, oltre che una rete di supporto e confronto. Negli anni, grazie al numero sempre maggiore di persone che si avvicinano alle piste, i corsi collettivi sono inoltre molto migliorati e oggi puntano su gruppi più ristretti di bambini, ossia tra i 5 e i 6 allievi, così da riuscire a seguire tutti nel miglior modo possibile.

sci e bambini

Quali sono i benefici dello sci per i bambini?

Al di là del puro divertimento e dei benefici dati dall’attività motoria, sia a livello fisico che a livello mentale, lo sci (o lo snowboard) permette ai bambini di vivere lo sport all’aria aperta e a contatto con la natura, ammirando paesaggi unici che soprattutto chi viene dalle città non ha la possibilità di ammirare nella propria quotidianità. Inoltre, pur essendo uno sport prevalentemente individuale, lo sci permette anche di fare gruppo e aiuta a relazionarsi con gli altri, sulle piste e fuori, perché in entrambi i casi servono rispetto e attenzione.

 

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In quanto tempo un bambino può imparare a sciare?

L’apprendimento, come in ogni campo, è molto soggettivo, ma con i nuovi tipi di sci i bambini imparano molto velocemente, più di quanto si possa pensare. L’importante è valutare sempre la situazione e non esporre mai i piccoli a piste troppo difficili che possono non solo mettere a rischio la loro sicurezza dal punto di vista fisico, ma anche psicologico. Iniziare subito da piste troppo difficili, infatti, può bloccare il bambino e limitare la sua progressione tecnica. In alcuni casi, per esempio, il piccolo rischia di mantenere lo “spazzaneve” più a lungo, perché percepito come più sicuro, ma così facendo si limita e rallenta l’apprendimento dello sci in parallelo. È fondamentale, quindi, procedere per gradi.

Il bambino deve allenarsi o prepararsi prima di arrivare sulle piste?

Per i bambini non è prevista una particolare preparazione, perché, rispetto agli adulti, sono più elastici e hanno un baricentro più basso che aiuta a ridurre il rischio di cadute pericolose. Tuttavia, può essere utile avvicinarsi al mondo delle piste attraverso esercizi legati all’equilibrio, come il cercare di mantenere una posizione eretta mentre si sta in piedi sulla gamba destra e si solleva lateralmente la sinistra (e viceversa), o esercizi dedicati a gambe e caviglie per abituarle ai movimenti negli scarponi e sugli sci. In quest’ultimo caso possono essere utili affondi e passi a gambe semipiegate, che imitano la posizione che il bambino andrà ad assumere sulle piste. L’importante, anche in questo caso, è divertirsi.

Come scegliere l’attrezzatura?

Per ammortizzare le spese negli anni della crescita, quando i bambini devono cambiare sci e scarponi ogni anno, il consiglio è quello di affidarsi ai noleggi, che spesso offrono attrezzatura di alta qualità e un personale specializzato in grado di consigliare gli sciatori rispondendo alle loro domande ed esigenze. Nello sci, così come nello snowboard, è infatti importante comprare o noleggiare attrezzatura della giusta taglia: sciare con sci o scarponi più grandi può rivelarsi non solo problematico, ma anche pericoloso per il bambino. E a proposito di sicurezza, è fondamentale non dimenticare il casco, che è obbligatorio per tutti gli sciatori minorenni.

Quanto è importante l’aiuto o la presenza di un genitore?

Per i bambini i genitori sono figure di riferimento ed è quindi importante che siano presenti durante i primi passi e le prime lezioni con il maestro, che è invece una figura fondamentale per imparare in sicurezza o per migliorare la tecnica. La presenza, però, non deve trasformarsi in pressione. Le prime ore sulle piste, infatti, sono spesso le più faticose e quindi i genitori non dovrebbero forzare i più piccoli a passare troppe ore sugli sci se non lo desiderano: il bambino deve divertirsi, non sentirsi forzato. Lo stesso concetto vale anche fuori dalla pista: se il piccolo, dopo il corso, non vuole più sciare, è meglio non costringerlo.

Dopo le prime lezioni con il maestro e man mano che i bambini progrediscono nella tecnica, invece, i genitori possono anche affiancarli nell’attività fisica, sciando con loro. L’importante è ricordare che lo sci deve essere vissuto come un gioco, così da vivere sempre un’esperienza positiva da ripetere anno dopo anno. È uno sport che si ama fin da subito, se si inizia con il piede giusto!

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