Per tutti c’è una prima volta con le ciaspole. Perché ti coinvolgono gli amici, perché ti sembra la cosa più semplice da fare durante un weekend di relax in montagna, perché vuoi condividere un’attività con tutta la famiglia o semplicemente per curiosità, prima o poi arriva il momento in cui infili per la prima volta le racchette da neve.
Ma per quanto ti possa sembrare un’attività piacevole e rilassante (e lo è, assolutamente lo è) ci sono alcune cose da fare e altre da non fare tassativamente.
Prima volta con le ciaspole? Cosa fare e cosa non fare
Prima della prima volta con le ciaspole, è bene sapere una cosa fondamentale: una escursione con le racchette da neve, in montagna, in inverno, è e rimane comunque un’attività con un margine di pericolo. Pericolo di perdersi, pericolo di cadere, pericolo di finire su un versante con neve instabile, pericolo di ritrovarsi senza energie e molti altri: tutto dipende dal margine di rischio che consapevolmente o inconsapevolmente ti prendi. E in questo ti può aiutare questa lista di cose da fare e cose da non fare nella tua prima ciaspolata.
1. Partire con sneaker e calze di cotone
Ok, sì, con le ciaspole si “galleggia” sulla neve, ma è un termine figurato. Con le ciaspole si cammina in neve alta e ragionevolmente fresca, quindi un po’ si affonda. E la cosa da non fare assolutamente è pensare che si possa andare con sneaker e calze di cotone, ovvero il modo migliore per bagnarsi i piedi e poco dopo ritrovarsi con i geloni. Servono scarponcini da trekking, o meglio scarponcini da trekking invernali impermeabili, e servono calze di lana tecniche che tengono caldo il piede. Se poi ti infili anche un paio di ghette stai una crema, come dicono a Roma quando intendono una condizione di beatitudine massima cui possa aspirare l’umano.
2. Infilare jeans o leggins
Ok che con jeans o leggins ci fai un po’ tutto, dall’aperitivo all’ufficio, dalla gita fuori porta a quella in discarica. Ma entro i primi 100 metri ti troverai sicuramente con il sedere per terra, e in quel momento ringrazierai di non avere (poco) tessuto di cotone inzuppato di neve fredda a diretto contatto con le tue chiappe per il resto della giornata. Non servono pantaloni imbottiti, bastano dei pantaloni da trekking invernali, un po’ pesanti ma non troppo, e che soprattutto sono impermeabili. Poi, se fa davvero davvero freddo, sotto puoi mettere dei leggins, ma se cammini e rimani in movimento le gambe saranno l’ultima parte del tuo corpo in cui sentirai freddo.
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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
3. Indossare il giubbotto dell’omino Michelin
Per carità, sei sulla neve e fa freddo, ma come per le gambe, se cammini e ti muovi poi ti scaldi. Meglio, molto meglio, vestirsi a strati, o a cipolla: una maglia termica, un pile, una giacca che tiene caldo ma non troppo pesante e nello zaino un guscio, o giacca leggera antivento e impermeabile. Dopo un po’, poco poco e non appena ti scaldi, vedrai che la giacca che tiene caldo la infili nello zaino e al massimo ti metti il guscio traspirante. La giacca che tiene caldo ti servirà poi, quando decidi di fare una pausa al rifugio a crogiolarti al sole.
PS: NO, sotto la maglia termica non ci va la maglia di cotone. Per questo motivo.
4. Uscire dal sentiero segnalato e battuto
A te la neve sembra una uniforme distesa bianca rassicurante, ma se esci dal sentiero tracciato, segnalato e battuto a ogni passo sotto i tuoi piedi potrebbe celarsi un’insidia. Quindi a meno che tu non sia con una guida alpina che conosce la neve e il territorio come le sue tasche, evita di avventurarti dove nessuno ha lasciato traccia prima di te.
5. Fare affidamento sul tuo smartphone
Cioè, se ci fai affidamento per le foto e i video, al massimo ti ritrovi con la batteria scarica. Ma se ti ritrovi con la batteria scarica e pensavi di usare Maps o altre App come Komoot per la navigazione, poi potrebbe essere un bel problema riuscire a tornare a casa. Perché col freddo la batteria dello smartphone dura meno, molto meno (succede anche alle bici elettriche per lo stesso motivo) e potrebbe abbandonarti quando meno te lo aspetti. Per evitare l’inconveniente tienila a contatto con il tuo corpo, magari nella taschina sul petto del pile: non farà miracoli ma un po’ aiuta.
6. Pensare che con il freddo non ti verrà sete
È vero quasi il contrario. Anche il freddo disidrata, e anzi il rischio è quasi maggiore perché non ce ne rendiamo conto. Quindi portati una bella borraccia di acqua, o un thermos di tè o caffè, e ricordati di bere regolarmente. Servirà anche a sentire meno la fatica e divertirti di più.
7. Non portare niente da mangiare
Idem come sopra per la sete: con il freddo si bruciano più calorie, perché il corpo deve generare calore, e la fame arriva presto. Tieni conto che con le temperature molto basse non tutti sarà appetitoso da mangiare: per esempio la berrette potrebbe diventare decisamente dure da addentare. Ma della frutta secca o disidratata, del pane dolce farcito con quello che ti piace, una banana, un sandwich è meglio metterli nello zaino.
8. Pensare che i bastoncini non ti servono
In poche parole: è praticamente impossibile camminare con le ciaspole senza i bastoncini. Punto. POi se vuoi sapere come usarli davvero bene, leggi qui.
9. Lasciare a casa cappello e guanti
Magari – magari – mentre cammini te li togli, se è una bella giornata di sole. Ma vedrai che prima o poi arriva il momento di coprire testa e mani. Del resto porteggere le estremità – testa, mani, piedi – è la prima regola per sentirsi bene in montagna in inverno.
10. Credere che in montagna in inverno non c’è il sole
Il sole c’è, eccome, e se non è coperto dalle nuvole picchia anche più forte che in spiaggia in estate. Il che non significa che soffrirai di caldo e desidererai ‘na birra e un calippo (cit.) ma che è il caso di proteggere occhi e pelle. Cioè se hai lasciato al mare occhiali da sole e crema solare procuratene un altro paio.
11. Partire a mezzogiorno
Sì, il ragionamento è: sono le ore più calde, soffrirò meno il freddo. E poi insomma, è pur sempre vacanza e relax. No, in montagna in inverno vale esattamente il contrario: si esce presto, non appena fa luce, e si va incontro alle ore più calde e più luminose per evitare di ritrovarsi stanchi, al buio e al freddo. Che non è per niente piacevole. E la sera in montagna in inverno cala presto, molto presto.
12. Partire subito in salita o in discesa
Salite, discese e pendii richiedono un po’ di tecnica, che non è banale. Quindi se davvero è la prima volta con le ciaspole prendi un bel sentiero di quelli indicati per i ciaspolatori e goditelo passo dopo passo. Per fare qualcosa in più ci sarà la seconda o la terza ciaspolata.
13. Tagliare le piste da sci di fondo
Sacrilegio dei sacrilegi: se c’è una cosa che fa arrabbiare i fondisti e crea loro un vero pericolo sono le impronte dei ciaspolatori sulle loro piste e sui loro binari. Tieni conto che pagano per svolgere la loro attività su piste a loro dedicate, e hanno tutte le regioni per arrabbiarsi. Se proprio devi attraversare una pista, guardati intorno: ci sarà sicuramente un punto in cui è segnalato e consentito l’attraversamento.
14. Andare sulle piste da sci
È vietato che più vietato non si può, ci sono tanto di cartelli e segnali di divieto, ed è sostanzialmente molto pericoloso, per te e per chi scende con gli sci. Se non ci credi leggi i nuovi divieti sulle piste da sci.
15. Gettare rifiuti
No, questo mai, per nessun motivo, in nessuna stagione. Estate o inverno, primavera o autunno, ciò che porti con te lo riporti a casa: bucce della frutta, confezioni degli snack, pellicola dei tramezzini, mozziconi di sigaretta li metti in tasca e li porti a valle. La regola è molto semplice: leave no trace.
16. Usare le ciaspole con poca neve
Può capitare che ci sia poca neve, anche a stagione invernale nel pieno. E te ne accorgi se dal manto bianco affiorano pietre, massi o radici. In questo caso lascia perdere le ciaspole perché il rischio è quello di romperle. Sono fatte per “galleggiare” sulla neve, non per fare presa su dure asperità del terreno. E non vorresti tornare a casa con le tue racchette da neve rotte la prima volta con le ciaspole in vita tua.
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