L’estate è la stagione delle vacanze e dei viaggi. Ma volenti o nolenti ogni nostro viaggio ha un impatto ambientale sul pianeta, e in tempi di temperature fuori controllo, crisi energetica e disastri ambientali è giunto il momento di chiedersi come fare per viaggiare sostenibile.
Come viaggiare sostenibile?
Viaggiare fa sicuramente bene a noi, ma non è detto che faccia bene al pianeta. Eppure con semplici accorgimenti che non costano nemmeno tanta fatica né sacrificio, è possibile viaggiare in modo più sostenibile. Un modo più responsabile per conoscere il mondo che ci circonda, apprezzarne le bellezze, e lasciarlo un po’ migliore a chi verrà dopo di noi.
1. Via dalla pazza folla
C’è la fila di persone per andare in cima all’Everest, per entrare al Louvre, per farsi un selfie alla Scala dei Turchi. Le App di condivisione dei percorsi e la sharing economy hanno creato un nuovo effetto Lonely Planet sul modo in cui le persone viaggiano ed esplorano il mondo. Ma ogni affollamento comporta uno stress per l’ambiente, naturale o antropizzato, che lo circonda. Siamo sicuri che vogliamo sempre intrupparci in mezzo a una folla di persone? Oppure possiamo pensare di ragionare meglio e di più su ciò che realmente ci interessa e viaggiare seguendo le nostre passioni?
2. Ridurre le emissioni
Si stima che l’industria dei viaggi e dei trasporti sia responsabile per l’8% delle emissioni di CO2 nel mondo. Tanto o poco che lo si consideri, è comunque una componente dell’impatto ambientale dei nostri comportamenti. Possiamo usare il treno anziché l’aereo? Possiamo usare il treno anziché l’auto privata? Possiamo andare in bici? A piedi? Ogni volta che dobbiamo spostarci da un punto A a un punto B facciamo sempre un bilancio dell’impatto ambientale del nostro spostamento?
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3. Viaggiare leggeri e sereni
Basta guardarsi in giro in qualunque aeroporto, stazione ferroviaria, autogrill: ci sono valigie che sembrano pronte per un trasloco più che per una vacanza. Davvero ci serve portare tutti quei vestiti, tutti quegli oggetti, tutto quel peso per una vacanza? Davvero abbiamo bisogno di comprare ancora qualcosa proprio e solo per andare in vacanza? Si stima che l’industria del fast fashion sia responsabile del 20% dello spreco globale dell’acqua, produce il 10% delle emissioni di anidride carbonica, emana più gas serra rispetto a tutti gli spostamenti aerei e navali di tutto il mondo messi insieme. Davvero ci serve quel capo per una sera a cena in vacanza?
Bagagli più pesanti significano anche maggiori consumi di carburante. Della propria auto privata ma anche dell’aereo sul quale voliamo. Moltiplichiamo il nostro impulso a riempire la valigia all’inverosimile per tutti coloro che viaggiano e chiediamoci se è davvero indispensabile mettere quel kg in più di oggetti nella nostra valigia. Il più delle volte la risposta è no.
4. No alla plastica monouso
Sì, quando si è in giro è comoda e pratica. Una bottiglietta d’acqua comprata al volo in un chiosco è più comoda di una borraccia da riempire. Così una cannuccia, un bicchiere ma anche una piccola confezione di shampoo o doccia schiuma, una vaschetta di frutta in un supermercato, un sacchetto di plastica laddove ancora non sono spariti dal mercato. Si stima nel 2019, dei 460 milioni di tonnellate di plastica prodotte, 353 milioni di tonnellate siano finite come rifiuto mentre solo il 9% è stato riciclato. Insomma, il fatto di essere lontano da casa non dovrebbe indurci ad abbassare la guardia sull’abuso di plastica nei nostri comportamenti quotidiani.
5. Non lasciare rifiuti
Vale negli ambienti naturali, dove troppo spesso tolleriamo un fazzoletto di carta, una buccia di banana o finanche un mozzicone di sigaretta lasciato su un sentiero o una spiaggia. Ma vale anche in città, negli ambiti fortemente antropizzati dove purtroppo la spazzatura e i rifiuti fanno parte dell’arredo urbano. Il fatto che altri lo facciano non è un buon motivo per non portare a casa i nostri rifiuti, per non differenziare anche in vacanza, per non usare i cestini dei rifiuti in città, anche per il mozzicone della sigaretta.
6. Diventare local
Comprare come i local, consumare come i local, viaggiare come i local è il modo migliore per far sì che la ricaduta economica del nostro viaggio vada nelle tasche delle persone che vivono nei luoghi che visitiamo. Affidarsi a guide locali, mangiare in ristoranti gestiti da gente del luogo, acquistare prodotti locali: qualunque scelta è buona per evitare che i nostri soldi passino solo tra le mani delle persone davanti a noi per finire nei conti correnti di qualche multinazionale sovranazionale.
7. Meno social, meno smartphone
Sembra che ormai non possiamo viaggiare e andare in vacanza senza condividere ogni sacrosanto momento del nostro viaggio. Eppure il semplice uso dei nostri smartphone nel solo 2022 produrrà qualcosa come 146 milioni di tonnellate di CO2 – o CO2e, emissioni equivalenti. Ogni upload, ogni download, ogni aggiornamento di stato, ogni ricarica hanno un costo anche ambientale. Anche quando la corrente elettrica è quella dell’albergo e il WiFi è gratis. Selezionare di più le nostre condivisioni social è anche un modo per assaporare di più ciò che stiamo vivendo e vedendo.
8. Ethical travel
Se ci si affida ad agenzie di viaggio, a tour operator o comunque a imprese che fanno del turismo il proprio business, possiamo anche pensare di preferire quelle che compensano l’impatto ambientale delle proprie operazioni, che hanno un approccio etico al viaggio, che rispettano le realtà locali e che in definitiva provano a farci viaggiare sostenibile.
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