Messner e Jovanotti sono protagonisti di un botta e risposta a mezzo stampa sul concerto a Plan del Corones previsto il 24 agosto 2019. Jovanotti ha infatti previsto una data in Val Pusteria all’interno del suo tour “Jova Beach Party 2019” che vedrà l’artista italiano esibirsi anche su alcune delle più belle spiagge italiane, da Olbia a Praia a Mare, e che già ha attirato le proteste di alcuni gruppi di ecologisti come comitato “No Party” di Torre Flavia, che ha ottenuto la cancellazione della data sulla spiaggia di Ladispoli per non compromettere la riproduzione del fratino, un uccello in via di estinzione che nidifica in un’area naturale protetta poco lontana.
Messner e Jovanotti: il concerto a Plan de Corones
C’è da dire anche che Jovanotti è accompagnato nel suo tour dal WWF, che lo affianca nella stesura delle Valutazioni di Incidenza ogni volta che i concerti sono organizzati in prossimità di aree naturali protette.
Ma è con Reinhold Messner che si è aperto il fronte più aspro di disaccordo per Jovanotti: “Non posso vietarlo, ma lo farei se potessi” è quanto ha dichiarato il Re degli Ottomila a Repubblica che lo ha interpellato circa l’annunciato di Jovanotti di voler tenere un concerto sulla cima di Plan de Corones in Alto Adige, a 2275 metri di altitudine, dove peraltro si trova anche uno dei musei del grande alpinista: uno spettacolo che “non ha senso in montagna, lo si dovrebbe fare altrove“.
Jovanotti ha risposto con un lungo post su Facebook: “Non discuto con Messner di montagna, non mi permetterei mai, ma sui concerti ho qualcosa da dire e il nostro progetto per l’estate è serio, accurato e soprattutto nuovo, realizzato con criteri ambientali che oggi non sono solo possibili ma anche importanti da mostrare al pubblico, soprattutto ad un pubblico come è il mio, sensibile ai temi chiave del presente.”
Messner, Jovanotti e la replica del WWF
Tra il grande alpinista e il cantante è arrivata anche la replica del WWF, l’organizzazione ambientalista che si occupa della salvaguardia della natura del pianeta.
“Quelle dell’alpinista Reinhold Messner sulla tappa del Jova Beach Party a Plan de Corones sono dichiarazioni sorprendenti. Il WWF per primo ha a cuore la conservazione degli habitat naturali più delicati: proprio per questa ragione ha chiesto agli organizzatori del Jova Beach Party che in ciascuna tappa venissero rispettati i criteri più rigorosi, a partire da approfondite Valutazioni di Incidenza ogni qualvolta in prossimità di aree naturali protette, anche chiedendo lo spostamento delle località quando i dati disponibili indicavano che il rischio degli impatti sugli ecosistemi era troppo alto, così come è accaduto per Torre Flavia a Ladispoli“.
Il WWF, nella stessa nota, fa poi notare che Plan de Corones non è un’area selvaggia ma già ampiamente antropizzata
“È già fortemente antropizzata e modellata in base alle esigenze del turismo di massa. Il comprensorio, con circa 30 impianti di risalita che hanno una capacità di trasportare oltre 70mila persone ogni ora e i 119 chilometri di piste da sci, alcune delle quali funzionanti anche di sera, registra ogni inverno quasi mezzo milione di arrivi e oltre 2 milioni di pernottamenti, e il futuristico Museo della Montagna realizzato dallo stesso Messner richiama migliaia di turisti anche d’estate, contribuendo ai quasi 3 milioni di pernottamenti estivi del comprensorio. Per il concerto del Jova Beach Party, i partecipanti arriveranno unicamente a piedi o sfruttando gli impianti di risalita esistenti. Ben diverso sarebbe stato un concerto nei vicini Parchi Naturali di Fanes-Sennes-Braies o delle Vedrette di Ries: luoghi naturali in cui le specie animali e vegetali tipiche delle Alpi possono prosperare protette, nonostante i ripetuti tentativi di aprire la caccia anche a specie protette come marmotta e stambecco oltre al tentativo di legalizzare gli abbattimenti di lupi e orsi, che il WWF ha contrastato con forza e rigore“.
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