Gli pneumatici riciclati possono diventare materiali e attrezzi per l’home fitness e lo sport di ottima qualità: il lockdown pare abbia aumentato questa consapevolezza.
Tappetini per fare fitness, rotoli e mattonelle per le home gym, superfici per campi da calcio, basket e volley, dischi per pesi. Tutti questi materiali e oggetti per lo sport possono nascere grazie al riciclo degli pneumatici fuori uso (PFU), delle risorse straordinarie e sempre più in voga soprattutto in epoca di restrizioni anti-Covid, quando le palestre sono chiuse e gli sportivi cercano delle valide alternative domestiche. Meglio ancora se ecologiche e in grado di rispettare i principi dell’economia circolare.
Pneumatici riciclati in voga nel fitness: il processo di trasformazione
Quando un pneumatico per automobili, biciclette o moto non ha più le proprietà per rendere il mezzo sicuro, diventa un PFU: pneumatico fuori uso. Si tratta di un rifiuto contraddistinto da una gomma composta da una miscela di polimeri di qualità, con caratteristiche che rimangono inalterate anche dopo il processo di riciclo.
Quest’ultimo è uno dei due modi per riutilizzare il PFU, dal quale si possono ottenere nuovi materiali estremamente versatili come gomma e fibre tessili. Il PFU, inoltre, può essere impiegato come fonte di energia, avendo un potere calorifico simile a quello del carbone (ma è molto meno dannoso per l’ambiente).
Per essere riciclato, il materiale degli pneumatici viene solitamente sottoposto a un processo di macinazione meccanica a temperatura ambiente; in questo modo viene trasformato in minuscoli frammenti, arrivando infine alla separazione tra gomma, fibra tessile e acciaio (le tre componenti del pneumatico).
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Crescono le vendite durante il lockdown
La trasformazione del PFU in attrezzi per il fitness è diventata molto popolare durante il primo lockdown per l’emergenza Coronavirus: gli sportivi si sono riversati in massa sul web ad acquistare prodotti per fare attività fisica a casa, senza però mettere in secondo piano l’attenzione all’ambiente. Un esempio emblematico è quello di GommaFit, che vende numerosi articoli per lo sport ricavati dal riciclo del PFU: dischi per i pesi, tappetini, mattonelle in gomma, erba sintetica, pedane.
Gugliemo Gallusi, responsabile commerciale dell’azienda, ha spiegato al Sole 24 Ore che “dall’avvio del lockdown c’è stata una vera e propria esplosione delle home gym, con una crescita di circa il 60%”. La stima parla di 45-50 mila metri quadri di pavimento antiurto venduto entro la fine del 2020: più del doppio rispetto al 2019.
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Le straordinarie potenzialità del PFU riciclato
Il precursore italiano del riciclo intelligente del PFU è Ecopneus, società senza scopo di lucro per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero dei Pneumatici Fuori Uso. Collaborando con Bridgestone, Pirelli, Michelin e altri produttori di punta, Ecopneus raccoglie centinaia di tonnellate di ruote in disuso per poi impegnarsi a garantire ai materiali una seconda vita.
Il lavoro da fare è sempre tanto, considerando che in Italia c’è il brutto vizio di accumulare PFU ai lati delle strade, in mezzi ai campi o vicino alle discariche. Ecopneus, di recente, ha contribuito alla realizzazione di due campi da basket a Bari (si trovano presso l’Istituto Salesiano Ss.Mo Redentore e negli spazi della Parrocchia di San Sabino) e un campo da calcio a Napoli, zona Scampia, totalmente composti da gomma riciclata da pneumatici non più utilizzabili per il loro scopo primario. Un’altra azienda che ricicla il PFU è Codex, che vende pavimentazione sportiva in rotolo composto da granuli di gomma fini provenienti dal recupero degli pneumatici.
[Photo by Ecopneus.it]
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