Sei mesi di tempo sono troppo pochi per elaborare il lutto di un mito che va in pensione dopo 67 anni di storia, e infatti dal 31 dicembre 2015, giorno in cui ufficialmente la Land Rover Defender, sia 90 che 110 in tutte le sue versioni, è uscita definitivamente dal listino prezzi del marchio inglese, le notizie di un suo possibile, probabile, previsto e futuro ritorno con più o mano pesanti restyling si sono inseguite quasi settimanalmente.
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Riprendere la produzione del Defender in Inghilterra
Ora pare che il tentativo sia nelle mani di Jim Ratcliffe, un tycoon multimilionario (in sterline) che proprio non accetta che il “The best 4×4 by far” non esca più dalla linea di produzione di Solihull. Ora, Jim Ratcliffe forse può suonare come un nickname fasullo, ma in realtà si tratta di un uomo che si è fatto da sé nel settore dell’industria farmaceutica, che ha un patrimonio personale di 6.4 miliardi di dollari, che è il quinto uomo più ricco d’Inghilterra e che da anni è nella speciale classifica di Forbes degli uomini più ricchi del mondo. Secondo il Sunday Times, forte di questa capacità economica Ratcliffe sarebbe andato a bussare alla porta di Land Rover (o meglio, del gruppo indiano Tata Motors, a cui il marchio appartiene) per rilevare marchio e modello e farne riprendere la produzione.
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Il Defender tornerà, ma solo in futuro?
Dal quartier generale inglese di Land Rover si sono affrettati a far sapere che “non c’è alcuna possibilità che ciò accada e non consentiremo a nessuno di produrre il nostro Defender che rimarrà per sempre una icona Land Rover. Il Gruppo ha già manifestato la propria intenzione di proseguire il suo albero genealogico e lo sviluppo della nuova generazione rimane in pista” e che quindi ogni speranza di rivedere per strada qualcosa che discenda in qualche modo dal mito delle auto per l’avvenatura deve essere rimandata a un futuro più o meno lontano.
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