Nel ristretto novero di automobili davvero outdoor, di quelle tutta libertà e robustezza, c’è di diritto anche lei, la Citroën Mehari, la mitica spiaggina francese costruita sul pianale della 2CV a partire dalla fine degli anni Sessanta e fin quasi a tutti gli anni Ottanta.
E se la Mehari non aveva cavalcato l’onda del primo revival vintage (quello del Maggiolino e della Mini, tanto per capirci) ecco che ora coglie l’attimo della mobilità eco e sostenibile e ricompare in versione elettrica: si chiama infatti E-Mehari, ed è una piccola cabriolet elettrica a 4 posti con capote in tela come da tradizione e carrozzeria termoformata in plastica.
Il motore elettrico è da 50 KW / 68CV di potenza massima, ha batterie LiPo, un accumulatore ai polimeri di litio da 30 kWh di capacità e si può ricaricare in 8 ore con la presa da 16A.
Secondo quanto dichiarato la velocità massima raggiungibile è di 110 Km/h con un’autonomia di 200km nel ciclo urbano e di 100km in quello extra-urbano.
La E-Mehari è disponibile in 4 tinte carrozzeria (blu, arancio, giallo vivace e beige) 2 colori del tetto in tela (nero e rosso arancio) e due per gli interni (beige e rosso), ha una silhouette rialzata per rispettare la tradizione off-road, è decapottabile con una capote removibile che si può aprire davanti, dietro e lateralmente, ha i sedili posteriori ribaltabili e si può lavare dentro e fuori con un semplice getto d’acqua.
La E-Mehari è già stata prodotto nell’impianto PSA di Renner, in Francia, debutta ufficialmente in questi giorni al Cop21 di Parigi (qui il nostro approfondimento sul perché la Conferenza di Parigi di riguarda da vicino) e sarà in vendita a partire dalla primavera 2016 a un prezzo ancora da comunicare.
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