Non è certo una novità assoluta, essendo già stata usata per circa 25 milioni di calzature in tutto il mondo, però l’abbiamo vista alla fiera OutDoor di Friedrichshafen e soprattutto ce l’hanno ‘montata’ sulle nostre scarpe da running permettendoci di provarla sui nostri piedi. E in effetti il sistema Boa Closure System ha alcuni aspetti interessanti.
Non diciamo che i lacci faranno la fine dei dinosauri, visto che sono un sistema quasi perfetto (se andate al Matterhorn Museum di Zermatt, dove sono in mostra 150 anni di ascensioni al Cervino, c’è anche una teca con tutti gli scarponi e le calzature usate per conquistare la vetta: in un secolo e mezzo è cambiato tutto tranne le stringhe). Però questa chiusura a rocchetto, con guide in nylon e lacci in acciaio, ha il suo perché.
Se usate le scarpe solo per camminare, andare al lavoro o fare la spesa, differenze non ne percepite. Se invece ne fate un uso sportivo, con il Boa Closure System vi rendereste conto che: non ci sono quei punti di pressione che a volte procurano le stringhe; la chiusura è salda, ovvero non si allenta, non cambia di tensione nel tempo, insomma quella è da quando la chiudete a quando l’aprite; nonostante il rocchetto e tutto il resto, il peso praticamente non varia; si regola praticamente al millimetro, il che può fare la differenza per esempio sugli scarponi da sci o neve ma anche su scarpe da running da competizione.
Insomma, il sistema in sé non lo potete acquistare da solo, ma probabilmente vi capiterà di trovarlo in giro su alcuni modelli dei maggiori marchi di calzature sportive, e, a parità di modello di calzatura, per un uso davvero sportivo potrebbe davvero valerne la pena.
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