Questo inizio 2025 ci ha regalato diverse serie TV di grande impatto, da Adolescence a The Last of Us, capaci di tenerci incollati allo schermo con trame avvincenti e personaggi indimenticabili. Eppure, tra le uscite di febbraio, ce n’è una che forse è passata un po’ in sordina, ma che merita assolutamente di essere recuperata e vista con attenzione: “Apple Cider Vinegar”. E se il nome non ti dice nulla, allora faresti davvero bene a recuperarla.
“Apple Cider Vinegar”, la serie di Netflix che dovresti vedere
Questa miniserie, disponibile su Netflix, affonda le sue radici in una storia vera e sconcertante, raccontata nel libro inchiesta “The woman who fooled the world” dei giornalisti australiani Beau Donelly e Nick Toscano. Al centro della narrazione c’è la vicenda di Belle Gibson, un’influencer australiana che aveva costruito un impero social promettendo miracolose guarigioni dal cancro attraverso uno stile di vita “olistico” e una dieta particolare.
“Apple Cider Vinegar” ci porta dentro la tumultuosa ascesa e (per fortuna anche la rovinosa caduta) di Gibson, mostrando come sia riuscita a ingannare un vasto pubblico e a guadagnare ingenti somme di denaro sfruttando la fragilità e la disperazione di persone malate. E giustamente al centro della miniserie c’è il cruciale ruolo investigativo dei due giornalisti che, con il loro lavoro meticoloso, hanno smascherato le bugie dell’influencer, portando alla luce la verità.
Parallelamente al racconto dell’inganno di Gibson, la serie tocca un nervo scoperto: quello dei gravi danni che la disinformazione nel campo della salute, soprattutto tramite i social network, può causare. Viene ricordata per esempio, con il nome fittizio di Milla Blake, anche la tragica storia di Jessica Ainscough, una giovane donna che, purtroppo, aveva cercato di curare il proprio cancro seguendo terapie alternative come quelle proposte dall’Istituto Gerson in Messico, fidandosi di approcci privi di fondamento scientifico basati su una combinazione di integratori alimentari, una rigida alimentazione a base di alimenti vegetali biologici e clisteri di caffè. Questa vicenda, pur con le dovute modifiche narrative, è un monito potente sulle conseguenze potenzialmente fatali di credere a cure non validate.
Contro le fake news
Queste due storie, quella di Belle Gibson e quella di chi ha creduto alle sue promesse, sono emblematiche del ruolo pericoloso che possono ricoprire influencer e creator quando si avventurano nel delicato campo della salute. Come sottolinea l’Osservatorio Favo nel suo rapporto “Fake news e speculazioni sulla nutrizione in oncologia“, la diffusione di informazioni non verificate e di false promesse terapeutiche online è un fenomeno in crescita che può avere ripercussioni gravissime sui pazienti oncologici e non solo. Il rapporto evidenzia come le fake news in ambito nutrizionale oncologico siano spesso caratterizzate da un linguaggio emotivo e sensazionalistico, promettendo guarigioni miracolose e screditando la medicina tradizionale.
“Apple Cider Vinegar” non è solo una storia avvincente, ma anche un importante spunto di riflessione sull’importanza di prestare sempre estrema attenzione alle informazioni veicolate dai social network, soprattutto quando si tratta di salute. La fiducia cieca in figure non mediche, come influencer e creator, e la sottovalutazione del parere di professionisti sanitari possono portare a scelte pericolose e a conseguenze drammatiche.
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Questa miniserie di Netflix ci ricorda, con una narrazione efficace e basata su fatti reali, quanto sia fondamentale sviluppare un pensiero critico e affidarsi sempre a fonti di informazione autorevoli e basate su evidenze scientifiche, soprattutto in un ambito delicato come quello della salute. Non lasciatevi ingannare dalle apparenze: “Apple Cider Vinegar” è una serie che vi terrà col fiato sospeso e, al tempo stesso, vi fornirà importanti strumenti per navigare con maggiore consapevolezza il complesso mondo dell’informazione online.
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