Ci siamo mai chiesti come camminiamo? Quali sono i modi di camminare? Cosa succede quando camminiamo? Come percepiamo quello che ci sta intorno?
Sono le domande a cui cerca di rispondere Just Walking, il cammino-performance di Michele Losi, regista e attore che da anni mette in scena spettacoli decisamente originali di teatro del paesaggio.
Abbiamo partecipato a una delle prime esibizioni, per le strade di Mondonico, nel cuore della Brianza. La troviamo un’esperienza che chi ama camminare dovrebbe fare, che ti aiuta a mettere un piede davanti all’altro con più consapevolezza, ad ascoltare meglio il tuo corpo, ad affinare i sensi e la creatività.
Cosa succede quando cammini: Just Walking e il cammino che rende liberi
Cos’è Just Walking? Un ibrido fra trekking, performance, riflessione sull’atto di camminare. Si cammina in gruppo per 2 ore fra sentieri nel verde e strade urbane, con cuffie in testa. Alla guida del gruppo c’è Michele Losi, che dirige la camminata con la sua voce, accompagnato da musiche e suoni e da altre voci che hanno fatto la storia del camminare.
Da dove si comincia? Dal primo passo: i muscoli si tendono, una gamba è il pilastro che sostiene il corpo eretto, l’altra è un pendolo che oscilla da dietro. Il tallone tocca la terra. Tutto il peso del corpo rolla in avanti sull’avampiede. L’alluce prende il largo, ed ecco, il peso del corpo in delicato equilibrio, si sposta di nuovo. Le gambe si danno il cambio. Si parte con un passo, poi un altro, e un altro ancora, sommandosi come lievi colpi sul tamburo, formano un ritmo: il ritmo del camminare, che fa bene alla mente.
Il tema della performance urbana prodotta da Campsirago Residenza è, appunto, il cammino: il cammino nell’evoluzione della storia dell’umanità e il cammino in relazione al tempo presente e alla società contemporanea. Lo studio è partito da una pratica ventennale e da un testo fondamentale: La storia del camminare di Rebecca Solnit, il principale tentativo di ricostruire in modo sistematico il ruolo del cammino nella civiltà e nella cultura occidentali.
Che origine ha il walking? Dagli esquimesi alle marce per la pace
Just Walking è una performance di e con Michele Losi. Una produzione Campsirago Residenza | con Omnicent Hukia / D:DNA.
Riprende alcuni concetti e modalità di un lavoro precedente, Alberi Maestri, ambientato nei boschi.
Parte da uno studio della filosofia del camminare che attraversa i secoli: se già Aristotele aveva definito il camminare ciò che definisce e contraddistingue l’umanità, il grande antropologo Andrè Leroi-Gourhan sosteneva che l’uomo divenne uomo quando liberò mani e bocca dai vincoli dei quattro appoggi, divenne in sostanza uomo da quando imparò a camminare, rendendo sostanziale la posizione eretta. Più che animale razionale, più che bipede implume, l’uomo è l’essere camminante per eccellenza.
Nel mezzo, il lavoro di autori, filosofi, politici, camminatori che hanno portato avanti il pensiero passo dopo passo.
Nel corso dell’esperienza abbiamo provato i diversi modi del camminare, in uno spazio urbano fatto di strade asfaltate, rotonde, stazioni, marciapiedi, cavalcavia. Un panorama come tanti, in cui è il modo in cui camminiamo a fare la differenza e a farci vedere il mondo con occhi più attenti.
Proviamo a muoverci in fila indiana come degli esquimesi, a zig zag come in un gioco da bambini, mano nella mano come nella marcia di Martin Luther King, a braccetto come quelle del Mahatma Gandhi.
Come facciamo a camminare, e perché
Mentre nelle risuonano ritmi tribali, musiche trance ma anche Walk on the wild side di Lou Reed e testi originali, giriamo intorno alle rotonde, vagabondiamo, meditiamo e ci riallineiamo con il mondo che ci circonda. Un’immersione profonda favorita dall’isolamento acustico che stimola i sensi, allarga la percezione, invita a pensare.
È il concetto di ‘walkability’ inteso in senso ampio, un camminare individuale e collettivo per occupare lo spazio pubblico: camminare è democrazia in relazione agli spazi pubblici. I più grandi cambiamenti di rotta politica e culturale, così come le grandi rivoluzioni della storia, sono quasi sempre avvenuti tramite l’appropriazione di piazze, strade, spazi pubblici grazie a marce, manifestazioni, grandi camminate comunitarie.
Si chiude con un omaggio alle madri di Plaza de Mayo che, dal 30 aprile 1977 ogni settimana, continuano a camminare in senso antiorario intorno all’obelisco dell’omonima piazza indossando fazzoletti e cartelli con i nomi dei figli scomparsi e la data della scomparsa, in un rituale in cui non è concesso dimenticare e in cui la memoria recupera il proprio significato più profondo.
Just Walking è un’esperienza che puoi fare ovunque (qui le date delle prossime),
Si adatta alle periferie più anonime come al centro delle grandi città (la prima assoluta è stata alla Biblioteca degli Alberi a Milano). E che ti lascia con i sensi rinnovati, la mente libera e un gran senso finale di divertimento.
Fotografie Alvise Crovato
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