La notizia della morte dello scrittore americano Clive Cussler è di settimana scorsa. L’autore di Recuperate il Titanic, Sahara e Virus, capace di vendere oltre 126 milioni di copie nel mondo, è stato raccontato da più parti come uno dei romanzieri che hanno marchiato la prosa d’avventura del secolo scorso, ambientando storie d’azione e di spionaggio in destinazioni veramente “outdoor”, dalla giungla di El Salvador al deserto egiziano. Ma chi sono davvero i 5 scrittori d’avventura di cui un vero appassionato di outdoor dovrebbe possedere almeno un libro?
Al di là del fatto che certi libri in italiano di Reinhold Messner sono leggibilissimi e anzi lasciano il segno nell’anima, e considerando quelli di Walter Bonatti una categoria a sé, ecco quali sono i nostri preferiti.
1. Ernest Hemingway
Isole nella Corrente non è un romanzo da mainstream come Il Vecchio e il Mare ma le descrizioni della pesca d’altura che contiene hanno formato milioni di uomini e donne. Certo, questo è un outdoor dall’accezione più americana e meno tedesca (che esclude a priori gli sport d’acqua e di spiaggia) ma non esclude la montagna in Le nevi del Kilimangiaro. Detto questo, c’è natura e avventura in ogni singola riga di ogni singolo libro di Ernest Hemingway.
2. Jon Krakauer
Reporter sul campo per Outside, la rivista americana che è stata la Bibbia per tutti noi, Krakauer ha avuto il merito di aver scritto anche il Nuovo Testamento dell’Outdoor, cioè Into The Wild, da cui il film. Il saggio Aria Sottile del 1997 in cui racconta della tragica spedizione sull’Everest a cui prese parte l’anno precedente (e da cui è ispirato il l’omonimo film sull’Everest) già basterebbe da solo per metterlo sul nostro podio.
3. Omero
Volendo fare citazioni dotte mettendo in elenco anche narratori di epoche in cui l’outdoor vero e proprio non esisteva (ma esistevano le avventure), preferiamo Omero e la sua Odissea a Ivanhoe di Walter Scott e perfino a Robinson Crusoe di Daniel Defoe. Il poema epico racconta le vicende di Ulisse che è ancora oggi l’archetipo dell’avventuriero che attraversa terre e mari insieme ai compagni: certo, combattere contro Polifemo ai piedi dell’Etna è ben diverso che combattere contro un orso in Alaska.
4. Jack London
Un altro che ha vissuto l’avventura direttamente sulla sua pelle, la qual cosa gli ha lasciato parecchie cicatrici. Esploratore nei mari del sud, pugile, inviato di guerra al fronte, minatore in Klondike alla ricerca dell’oro, surfista ante litteram alle Hawaii all’inizio del ‘900, da un punto di vista letterario ha avuto il merito di far conoscere il fascino dell’Artico al mondo con il suo celebre Zanna Bianca.
7. Henry David Thoreau
Thoreau è un filosofo americano vissuto a metà dell’800 capace di profetizzare il rapporto malsano che l’uomo avrebbe avuto con la natura da lì in avanti. È il teorico dell’outdoor (e, incidentalmente ma forse poi nemmeno tanto, anche della disobbedienza civile): dato che l’avventura presuppone il coraggio ma non necessariamente tragedie incombenti, il suo Walden Vita nel Bosco è il resoconto di due anni della sua vita in cui si ritirò in maniera quasi monastica in una baita in mezzo alla natura, lontano da una società che non lo rappresentava, L’avventura è dentro ognuno di noi.
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