Si intitola Heroes of the Frontiers il tanto atteso settimo romanzo di Dave Eggers per ora pubblicato solo in lingua inglese dalle case editrici Kopf e Penguin. A due anni di distanza dal suo ultimo I vostri padri dove sono? E i profeti, vivono forse per sempre?, con questo nuovo libro l’autore americano sembra aver subito il fascino di un tema particolarmente sentito dalla letteratura statunitense: la fuga dalla civiltà verso un ambiente selvaggio, in questo caso l’Alaska.
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Come Krakauer
Stesso ambiente e dinamiche di diversi autori nella storia americana (Jack London su tutti), ma soprattutto un richiamo molto forte al libro Nelle terre estreme di Jon Krakauer, ossia il racconto del vero e tragico viaggio verso l’Alaska in solitaria di Christopher McCandless (di cui ci siamo ampiamente occupati), vicenda che ha ispirato anche il celebre film di Sean Penn Into the Wild.
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Fuga nelle terre estreme
Ma, al di là della comune ambientazione e della carica simbolica dei due libri, in cui il remoto stato americano assume il ruolo di luogo che concretizza le esigenze di emancipazione dalla società e dalla cultura moderna, Heroes of the Frontiers presenta ovviamente delle proprie unicità tipiche dello stile di Eggers. Innanzitutto si tratta di una storia inventata, che ha come protagonista una donna. Josie, questo il suo nome, decide di trasferirsi dall’Ohio all’Alaska con i suoi due figli, con l’obiettivo di fuggire da un matrimonio fallito e da una vita in generale piena di delusioni, tra cui la chiusura del suo studio dentistico.
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Le prime impressioni
Come si può intuire dando un’occhiata alle prime impressioni provenienti dall’estero (quella del New York Times e quella del Guardian), con il suo nuovo romanzo Eggers intende restituire un’analisi e una critica della società americana contemporanea, utilizzando appunto il meccanismo della fuga verso qualcosa di diametralmente opposto, un ambiente selvaggio, ostile, in cui l’uomo può davvero azzerare tutte le sovrastrutture e ripartire con un più stretto contatto con la natura come fanno molti Off-Gridder, di cui abbiamo parlato qui.
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L’arma dell’ironia
Ma c’è un’ultima differenza fondamentale tra Heroes of the Frontiers e Nelle terre estreme. Eggers non smentisce il suo stile e la sua poetica, inserendo anche in questo nuovo lavoro una generosa dose di ironia, assecondando dunque quella voglia di leggerezza e svago propria di molta parte del pubblico già affezionato allo scrittore.
Un romanzo che aspettiamo di leggere quanto prima.
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