La storia è più che nota: il 26 febbraio del 2016 Simone Moro, con Alex Txicon, Ali Sadpara e Tamara Lunger è arrivato in cima, per la prima volta nella stagione invernale, al Nanga Parbat, finora mai conquistata nella stagione fredda. È il primo alpinista della storia a conquistare 4 Ottomila nella stagione invernale, e rimarrà per sempre l’ultimo.
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Il libro di Simone Moro sulla prima invernale sul Nanga Parbat
La cronaca di quella spedizione è stata più che sviscerata, ma come in ogni impresa alpinistica c’è sempre molto di più da raccontare e Simone Moro l’ha fatto in un libro che svela molti retroscena di quelle lunghe settimane: il libro si intitola “Nanga. Fra rispetto e pazienza, come ho corteggiato la montagna che chiamavano assassina” e già dal titolo dice molto del rapporto dell’alpinista bergamasco con quella montagna enorme. Non è un segreto che Simone Moro abbia dedicato più di un anno della propria vita a questo corteggiamento (il termine è stato imposto dallo stesso Simone Moro alla casa editrice al posto di ‘conquistare’ che non avrebbe reso il senso di un amore da cui è stato respinto 3 volte prima di vederne il coronamento) e non è un segreto che i piani iniziali fossero quelli di salire per la via Messner.
Nel libro Simone Moro racconta tutto, almeno dal suo punto di vista e nella sua versione, svela numerosi retroscena di quei giorni, dal rapporto con Nardi alla presenza a distanza di un misterioso Mister X e anche tanti dettagli su cosa significhi vivere per 3 mesi in una tendina a oltre 5mila metri di altitudine con una temperatura percepita di -50°C (per esempio si parla di bisogni corporali e degli stratagemmi per farli senza congelarsi). Ma soprattutto “Nanga. Fra rispetto e pazienza, come ho corteggiato la montagna che chiamavano assassina” è un libro da leggere perché è un libro raccontato: Simone Moro non aveva materialmente tempo di scrivere il libro con le proprie mani, tra il ritorno a casa e il momento in cui il libro sarebbe andato in stampa; poteva farlo scrivere ad altri, come fanno molti, ma non sarebbe stato nel suo stile, e così, come spesso capita anche in montagna, ha trovato un’altra strada. Il libro è stato infatti dettato al suo iPhone, viaggiando tra Bergamo e Bolzano, le due città in cui vive, e poi inviando i file audio alle editor di Rizzoli che ne hanno tratto le pagine che ora possiamo leggere.
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Un libro racccontato: “Nanga. Fra rispetto e pazienza, come ho corteggiato la montagna che chiamavano assassina”
È un libro bello, perché raccontato in presa diretta e quasi di prima mano, come se Simone fosse accanto a noi a raccontarci quella storia, e chi c’era alla presentazione presso la libreria Rizzoli in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano sa benissimo che Simone è un fenomeno anche a raccontare storie.
“Nanga. Fra rispetto e pazienza, come ho corteggiato la montagna che chiamavano assassina” è pubblicato da Rizzoli, sono 419 pagine e nell’edizione con copertina rigida costa 19 euro.
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