Philippe Petit è il più grande funambolo al mondo: francese nato a Nemours il 13 agosto 1949, ora vive tra New York e le Catskills (in una casa chiamata Cable House) dopo aver firmato alcune tra le più memorabili traversate in equilibrio su una corda di ogni tempo. Compresa quella del 7 agosto 1974 tra le Torri Gemelle del World Trade Center di New York di cui racconta il film The Walk 3D diretto da Robert Zemeckis.
La preparazione della traversata delle Torri Gemelle di New York è durata oltre 3 mesi: Philippe Petit fece oltre 200 visite al cantiere delle Twin Towers con oltre 30 travestimenti (compreso quello di un reporter francese di Metropolis, un magazine di architettura), affittò un elicottero per una ricognizione dall’alto e ricostruì nei minimi dettagli i modellini delle Torri Gemelle.
Philippe Petit ebbe la prima ispirazione per la traversata delle Torri Gemelle nel 1968,
Era nella sala d’attesa del dentista quando su una rivista lesse del progetto delle Twin Towers e del World Trade Center: ci vorranno 6 anni di preparazione per arrivare alla mattina del 7 agosto 1974.
“Siate funamboli, non dovete restare a lungo senza le grandi altezze”
Philippe Petit
La traversata delle Torri Gemelle durò 45 minuti
Philippe Petit andò avanti e indietro per 8 volte inginocchiandosi e sdraiandosi sul cavo d’acciaio teso tra le Twin Towers. Al termine venne arrestato dalla polizia di New York e condannato a pagare simbolicamente 1 centesimo di dollaro per ognuno dei 104 piani delle Torri Gemelle. Il procuratore distrettuale, valutata la copertura mediatica dell’impresa, fece cadere le accuse formali e tramutò la condanna nell’obbligo di esibirsi per i bambini a Central Park.
Dopo la traversata dell’agosto 1974 la Port Authority of New York & New Jersey gli concesse un pass a vita per l’Observation Deck delle Torri Gemelle.
Il racconto dell’impresa di New York è tutto nel libro autobiografico Toccare le nuvole (Ponte alle Grazie), da cui è tratto anche il documentario Man on Wire premio Oscar nel 2008. Tra i particolari, quello del cavo lanciato da una torre all’altra attaccato a una freccia scoccata con un arco.
Philippe Petit è stato un assoluto autodidatta del funambolismo e della giocoleria: a 18 anni è già stato cacciato da ben 5 scuole (per borseggio degli insegnanti e rifiuto di farsi interrogare) e decide di vivere facendo l’artista di strada. Fra le sue imprese più memorabili ci sono la traversata tra i campanili della cattedrale di Notre Dame a Parigi nel 1971, quella dei piloni nord dell’Harbur Bridge di Sydney del 1973, quella delle Grandi Cascate di Peterson e poi anche di quelle del Niagara, la traversata del Superdome di New Orleans e quella tra le guglie della cattedrale di Laon in Francia.
“Abbiamo bisogno di guardare il cielo e le stelle, di sognare, inventare, improvvisare. La creatività quindi ci è necessaria come l’aria. E per essere creativi occorre innanzitutto sfruttare a fondo i propri sensi, evitando che si atrofizzino in questa nostra vita quotidiana dominata dalla ripetizione e dalle tecnologie”
Philippe Petit
Celeberrima, soprattutto in Francia, la passeggiata di 800 metri su una corda tesa in diagonale fino al secondo piano della Tour Eiffel. Dopo ogni impresa è stato regolarmente fermato dalla polizia arrivando a oltre 500 arresti in tutta la sua vita.
Tutti gli spettacoli di Philippe Petit sono andati in scena senza preavviso, senza permessi, senza alcun annuncio o comunicato e in totale clandestinità: quello del 1974 tra le Twin Towers è stato possibile grazie al sostegno finanziario di Francis Brunn, un celebre giocoliere tedesco.
Philippe Petit ha scritto in tutto una decina di libri, tra cui Trattato di funambolismo con prefazione di Paul Auster, suo traduttore in inglese, e una nota di Werner Herzog e Creativity: The Perfect Crime.
©RIPRODUZIONE RISERVATA