Dopo la partecipazione al Premio Campiello, torna in libreria Mauro Corona, con quella che lui stesso definisce una “fiaba dura”. Si intitola Una lacrima color turchese (Mondadori) ed è un racconto che indaga (e denuncia) le contraddizioni del perbenismo che invadono la nostra società nel periodo natalizio.
Con la sua prosa graffiante e diretta, Corona ci sbatte in facci l’atmosfera del Natale in cui siamo tutti più buoni e generosi, ma nei restanti 364 giorni dell’anno i grandi valori vanno a perdersi dietro le meschinità e le convenienze.
Dietro il presepe (da cui inizia il racconto) si nascondono falsità e ipocrisia. Ambientato a Erto, patria dello scrittore friulano, il racconto narra della scomparsa delle statuine di Gesù Bambino, che colpiscono le case di tutto il mondo. Inizia così una ricerca della verità, che porterà ad altre verità, più scomode: Gesù e il suo messaggio non sono stati rapiti, sono stati allontanati dal nostro mondo e i colpevoli siamo noi stessi.
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