Bonus bici elettrica 2021: tutte le agevolazioni

Bonus bici elettrica 2021: tutte le agevolazioni

Per il bonus bici elettrica 2021 sono tre le disposizioni normative che concedono contributi economici per l’acquisto delle bici a pedalata assistita nel corso di quest’anno. La novità è rappresentata dalle agevolazioni riservate all’acquisizione di cargo bike introdotte con la Legge di Bilancio (comma 698) approvata a fine dicembre. Il provvedimento concede un contributo sotto forma di credito d’imposta annuonella misura massima del 30% delle spese sostenute e fino ad un importo massimo annuale di 2.000 euro per ciascuna impresa beneficiaria”. A potervi accedere sono soltanto i possessori di partita Iva titolari di micorimprese e piccole imprese desiderosi di comprare una bici da “lavoro” muscolare o a pedalata assistita. L’iniziativa è, salvo futuri rinnovi, valida solo per il 2021 e prevede un fondo di 2 milioni di euro. L’intento è favorire la riduzione delle emissioni nella distribuzione urbana delle merci, un’importante sorgente di inquinamento cittadino dovuto all’impiego quasi esclusivo di furgoni diesel. Un’attività, per altro, già prevista in crescita e ora ancora più in ascesa a causa della pandemia che ha incrementato gli acquisti online e le consegne domestiche di alimentari. Oltre a combattere l’inquinamento da particolato, ossidi d’azoto e altri elementi dannosi alla salute, l’intento è fornire un contributo alla riduzione dei gas serra e della congestione in città. Un aspetto, quest’ultimo, dove le cargo bike offrono indubbi vantaggi in termini di minore occupazione del suolo e di possibilità di effettuare percorsi alternativi, come quelli attraverso le aree verdi e le zone a traffico limitato.

Il Buono Mobilità 2020

Il secondo provvedimento a favore delle e-bike, in realtà, è un residuo del 2020. Si tratta di uno stanziamento di 100 milioni di euro inserito nelle Legge di Bilancio (comma 692) per fare fronte alle richieste inevase del Programma sperimentale buono mobilità”, meglio noto come bonus bici. Un finanziamento destinato, dunque, a chi ha acquistato un modello tra il 4 maggio 2020 e il 2 novembre 2020 e non è riuscito a ottenere il rimborso che, lo ricordiamo, è pari al 60% del prezzo di listino con un massimo erogabile di 500 euro. Per farlo c’è tempo fino al 15 febbraio con le modalità già previste nel 2020: accedere al sito www.buonomobilita.it con le proprie credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), inserire i dati richiesti nella propria area riservata e la fattura o lo scontrino attestante l’avvenuto acquisto. Il rimborso sarà erogato tramite bonifico bancario a partire dal 15 febbraio.

Secondo le previsioni del Ministero dell’Ambiente basate sulle pre-registrazioni effettuate dal 9 novembre al 9 dicembre, i beneficiari sarebbero 206.083 utenti per 118.675 prenotazioni corrispondenti a un valore intorno ai 35,6 milioni di euro. Numeri da aggiungere a quelli ottenuti nel 2020, con i 215 milioni di fondi esauriti in un giorno per supportare l’acquisto di 558.725 biciclette, e-bike e monopattini con un contributo medio di 384,80 euro.

Il Buono Mobilità 2021

Dal 1° gennaio 2021 è in vigore il nuovo Buono Mobilità, noto anche come bonus rottamazione. A differenza del precedente, infatti, la nuova agevolazione riconosce un contributo economico solo a fronte della rottamazione di un veicolo a motore effettuata entro il 31 dicembre 2021. In particolare, a fronte della rinuncia di un ciclomotore o di un motociclo con omologazione fino a Euro 2 o Euro 3 a due tempi si ha diritto a un “buono” di 500 euro. Importo che sale a 1.500 euro se a finire dal demolitore è un’auto con omologazione Euro 3 o antecedente. Il denaro può essere utilizzato “entro i successivi tre anni per l’acquisto, anche a favore di persone conviventi, di abbonamenti al trasporto pubblico locale e regionale, nonché di biciclette anche a pedalata assistita, e di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica”, ossia per monopattini e altri mezzi di micromobilità. Permesso anche l’impiego “per l’utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale”, cioè i servizi di sharing escluso quello di auto. A differenza del provvedimento dello scorso anno, il “buono” 2021 può essere sfruttato per l’acquisto di più prodotti e servizi, ad esempio destinando una parte per comprare un e-bike e il restante per sottoscrivere un abbonamento al trasporto pubblico. Il provvedimento può essere richiesto soltanto dai residenti dei Comuni in procedura di infrazione ambientale (sono poco più di 3.000 per un totale di circa 35 milioni di abitanti) come quelli delle aree metropolitane di Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia. Per avviare le procedure, però, è necessario attendere l’approvazione dei decreti attuativi che indicano le modalità per usufruire dell’agevolazione che, probabilmente, replicheranno quelle adottate per il bonus 2020, ossia la richiesta tramite apposita piattaforma online. Rimangono incerti i tempi e le risorse disponibili. Quanto ai primi, è probabile che i decreti di attuazione saranno pubblicati dopo la chiusura del buono mobilità 2020, ossia dopo il 15 febbraio. A chi intende effettuare una rottamazione prima si consiglia di conservare il certificato di rottamazione necessario per poi accedere all’incentivo. I fondi disponibili sono 180 milioni di euro da ripartire fino al 2024, con 70 milioni destinati all’anno in corso. In realtà, però, si dovrebbero aggiungere anche le risorse erogate e non spese per il Buono Mobilità 2020, ossia circa 65 milioni dei 100 stanziati con la Legge di Bilancio.

Altri bonus in arrivo?

I responsabili del Ministero dell’Ambiente hanno dichiarato di stare studiando altre soluzioni per ridurre l’impatto ambientale dei trasporti. Tra le ipotesi allo studio due riguardano i ciclisti e sono pensate per incentivare l’uso della bici piuttosto che l’acquisto. Il primo è il “bonus orario” dove parte del tempo impiegato dai lavoratori per recarsi in ufficio in bici viene considerato come orario di lavoro, quindi retribuito come tale. Il secondo è l’incentivazione chilometrica o rimborso chilometrico, soluzione già adottata in molti Comuni che premia con un contributo monetario chi effettua il percorso casa-lavoro pedalando. Un sistema denominato anche Pin Bike, dal nome dell’app per il rilevamento dei percorsi e dei chilometri effettuati, che riconosce tra i 0,20 e i 0,25 euro per ogni chilometro fatto per recarsi in ufficio o a scuola e 0,04 euro per le tratte generiche effettuate all’interno del perimetro urbano. In molti casi è previsto un tetto massimo mensile rimborsabile (ad esempio, 50 euro). L’incentivazione chilometrica è attiva in diverse località del mondo, con il Belgio a distinguersi per essere stato il primo paese a introdurlo a livello nazionale nel 2011 con effetti considerati positivi. Altro effetto del provvedimento, ancora da verificare con dati statistici, sarebbe il favorire l’acquisto delle bici a pedalata assistita, le più adatte per arrivare al lavoro senza faticare e, soprattutto, sudare. Un’ipotesi in parte avvalorata dal fatto che il Belgio è il paese europeo con il più alto tasso di vendite di e-bike sul totale del mercato: oltre il 50%.

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