Siamo stati a BikeUp, il festival della bici elettrica che si è tenuto a Bergamo lo scorso weekend, e quello delle e-gravel è senza dubbio il più nuovo tra i trend che abbiamo notato tra gli stand dei numerosi espositori. Anzi, è il nuovo del nuovo, considerando come l’esplosione delle biciclette gravel, almeno nel nostro Paese, sia qualcosa di recente. E se gli stessi marchi che propongono quelle “muscolari” ora si sono lanciati anche nei modelli di gravel elettriche allora significa che questa tipologia di bici sta incontrando sempre più successo.
E-gravel: i modelli visti a BikeUp
Sui modelli di e-gravel visti a BikeUp ci abbiamo fatto anche una gallery nella nostra pagina Facebook.
La Puma EGX di FM Bike con una super personalizzazione e motore Polini E-P3+, 3T con la RaceMax Boost Dropbar e motore Mahle ebikemotion X35 System nel mozzo posteriore anziché nel movimento centrale, la Domane+ ALR di Trek con motore Fazua montato anche sulla Look E-765 Gravel, e infine la Bottecchia Merak con motore italiano OLI sono i modelli che abbiamo visto a BikeUp 2021.
E-gravel: Pro e Contro della bici elettrica da ghiaia
Tralasciando i puristi della bicicletta, che storcono il naso verso qualunque modello elettrico e quindi lo faranno anche rispetto alla e-gravel, vediamo un po’ di analizzare pro e contro della bici elettrica da ghiaia. Ora, il mercato delle gravel in generale si sta sempre più segmentando, andando dalle cosiddette performance a quelle da cicloturismo. Ma escludendo appunto le performance, la filosofia del gravel è abbastanza chiara: biciclette da avventura ed esplorazione, comode e non necessariamente performanti (se rapportate a quelle da strada), versatili abbastanza da districarsi dall’asfalto a qualche single trail passando ovviamente e molto dalla ghiaia, polivalenti al punto tale da equipaggiarle con borse e accessori da viaggio da 2 giorni a una vita intera sui pedali. Insomma, bici a cui dei tempi interessa relativamente poco ma per le quali l’obiettivo sono le piccole grandi avventure in sella. E allora in qualcuno di questi sensi le e-gravel possono diventare davvero interessanti.
La prima è chiaramente l’affrontare dislivelli su sterrato, che sono la ragione principe per cui le gravel sono nate. Salire e scendere da colline e strade poderali di media montagna, non così scassate da richiedere una MTB. Talvolta accumulando dislivelli dalla mattina alla sera anche importanti. L’uso leisure, della gita in giornata o di più giorni, con sosta al rifugio e pausa relax, sembra proprio il perimetro giusto per le e-gravel.
Ovviamente più aumenta il dislivello meno dura la batteria, e viceversa, e qui potrebbe esserci qualche contro. Perché se una e-MTB è fatta per affrontare dislivelli ma senza chilometraggi esagerati, una gravel è nata anche per coprire lunghe distanze, e qui se il motore dà senza dubbio una mano fintanto che si resta sotto i 25 km/h stabiliti per legge, poi però bisogna fare bene i conti con la carica della batteria. Non a caso si sono viste anche batterie da 500 Wh, ma a questo punto bisogna fare bene i propri conti: se non si affrontano dislivelli ma si pedala su sterrati di natura, allora l’assistenza alla pedalata non è così importante; se si affrontano dislivelli serve l’assistenza, ma più si sale e più serve una MTB e non una gravel. Insomma, il rischio è quello di trovarsi un po’ limitati nei percorsi, considerando la necessità di trovare una stazione dove ricaricare la batteria.
Anche spingendosi fino all’ambito del cicloturismo bisogna valutare bene pro e contro. Una e-gravel può essere la soluzione perfetta quando si pensa a percorsi su strade di montagna, con valichi e passi stradali da affrontare e distanze tutto sommato contenute. Ma se si pensa al cicloturismo come a lunghi tapponi pianeggianti allora la e-gravel può rischiare di diventare più un peso che un aiuto, con l’assistenza limitata ai 25 km/h e il peso aggiuntivo dato da motore e batteria che le porta a non meno di 15 kg.
Insomma, quello delle e-gravel è senza dubbio un trend interessante, come conferma il fatto che anche Decathlon ci si è lanciata con la sua E-Windee (in carbonio con motore Fazua) seguendo l’esempio di molti altri marchi, da Specialized con la Turbo Creo SL Evo a Kona con la Libre EL e senza dimenticare Giant con la Revolt E+ Pro, Cannondale con la Topstone Neo o Scott con la Addict eRide. Ma se già il gravel è una nicchia in espansione ma molto precisa, l’e-gravel è da valutare altrettanto attentamente riguardo alle possibilità e ai limiti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA