Dalle visioni generali sulla possibile evoluzione delle e-bike di cui abbiamo parlato nel primo articolo sul futuro delle bici a pedalata assistita è possibile individuare alcune variazioni attese per componenti specifici. Per il motore, l’orientamento in atto è alla riduzione di pesi e ingombri, tendenza che trova la sua massima espressione nei kit nati per le eRoad, le bici da corsa elettriche. Modelli dove si pedala con facilità oltre il limite di 25 km/h previsto per l’assistenza elettrica dalla normativa europea e dove, quindi, un sistema classico risulta poco utile, a meno di non volere affrontare lunghi tratti alpini. Piuttosto l’esigenza è avere un sistema da sfruttare solo nei tratti difficili, come salite e strappi, che non necessita di grandi batterie (intorno ai 250 Wh) a garantire lunghe autonomie (circa 50-60 km). Esigenze che hanno dato vita a kit leggeri (circa 4 kg, batterie incluse) e compatti, tanto da poterli inserire nei tubi del telaio e renderli “invisibili”. Una soluzione ibrida molto apprezzata non solo dagli appassionati di eRoad, ma pure da chi non vuole rinunciare al piacere della pedalata muscolare, tanto da approdare in altri segmenti, come gravel, cross country e MTB, ma pure su alcuni modelli urbani. Un approccio destinato a crescere nei prossimi anni anche con l’introduzione di nuovi kit accanto ai già noti Fazua Evation e Vivax Assist. Probabile il debutto anche dei big del comparto, come Bosch e Shimano, ancora assenti nel settore ibrido. Altre facili previsioni sono l’ingresso di nuovi attori e l’ampliamento delle gamme per offrire unità differenti per i diversi segmenti, come già attuato dai leader citati.
Batterie, in attesa della rivoluzione
È probabilmente l’elemento destinato a maggiore evoluzione delle e-bike, almeno nel lungo periodo. Le numerose ricerche in corso, soprattutto nel settore delle auto, potrebbero portare a novità tecnologiche interessanti per ottenere densità energetiche maggiori in grado di ridurre pesi e dimensioni, anche in proporzioni sostanziose. Non solo. Gli studi attuali fanno presagire l’arrivo di accumulatori più veloci da caricare e con una durata più lunga, anche superiore ai 10 anni. Un fattore quest’ultimo, che abbinato alla discesa dei costi di produzione (quello della batterie al litio è sceso da 1.183 a 156 dollari/kWh tra il 2010 e il 2019), potrebbe favorire la riduzione dei prezzi delle e-bike, oggi ancora poco accessibili a livello popolare. In attesa di rivoluzioni sostanziose, nel corso dei prossimi anni si avranno comunque progressi di continui.
Questo è un approfondimento in più puntate sul futuro della biciclette a pedalata assistita: la prima puntata dal titolo “Le e-bike del futuro: ecco come saranno le bici elettriche che ci aspettano” la puoi leggere qui.
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