Marmellata di more di rovo: come si fa?

La marmellata di more è perfetta da spalmare sul pane o sulle fette biscottate a colazione o a merenda, ma è anche l'accompagnamento ideale per numerosi dolci, dalle classiche crostate alle cheescake.

Marmellata di more di rovo: come si fa?

La marmellata di more di rovo è la tipica preparazione dell’estate, quando questa pianta selvatica perenne e diffusa su tutto il territorio nazionale si riempie di frutti succosi. Cogliere le more è una bellissima attività da fare durante le passeggiate estive, sia per mangiarle subito con il loro sapore acidulo e rinfrescante, sia per farne una marmellata cremosa e succosa.

Marmellata di more di rovo: come si fa?

Volendo fare la vera ricetta della nonna, senza pectina e senza conservanti né addensanti, ciò che serve per preparare la confettura di more sono sostanzialmente una buona quantità di more e dello zucchero. Vediamo allora come procurarsi le more migliori e come raccoglierle.

More di rovo: dove e quando trovarle

Le more di rovo sono una pianta selvatica e spontanea, perenne, molto diffusa in tutta Italia tanto da essere considerata quasi infestante. Si presenta infatti sotto forma di cespugli, più o meno grandi, senza un vero fusto ma con sarmenti che possono arrivare anche a molti metri di lunghezza. I rovi di more si trovano prevalentemente nelle zone soleggiate e luminose, quindi spesso li si incontra lungo i sentieri al limitare del bosco, oppure nello spazio che delimita un terreno coltivato dalla strada poderale: un tempo infatti venivano utilizzate per delimitare i terreni e tenere alla larga i grossi mammiferi, che potevano distruggere le colture. Le more di rovo si riproducono facilmente e velocemente, e nelle aree di campagna poco abitate, nelle proprietà abbandonate ma anche nei terreni interessati in precedenza da incendi si possono riconoscere facilmente. A inizio primavera le more di rovo danno vita a bei fiori di colore bianco o rosa, poi dall’estate e con il caldo vero ecco comparire i frutti, dapprima verdi, poi rossicci e infine, una volta giunti a maturazione, del tipico colore nero intenso.

 

Come raccogliere le more di rovo

Raccogliere le more di rovo non è difficile, ma volendone cogliere una quantità sufficiente per poter farne una marmellata occorre qualche attenzione e precauzione. La pianta delle more di rovo si caratterizza infatti per la presenza di spine, pungenti e fastidiose: la cosa ideale è vestirsi con maniche lunghe e pantaloni lunghi, per esempio con un tessuto tipo jeans che si strappa difficilmente, munirsi di un lungo bastone con un’estremità ricurva per agganciare i sarmenti più alti, e portare con sé un secchio di plastica o un cesto in vimini in cui depositare i frutti. Attenzione però: crescendo nelle zone soleggiate al limitare dei boschi, spesso in aree abbandonate o poco frequentate, non è impossibile il rischio di incappare in vipere o ragni velenosi come il Violino: un paio di scarponcini alti, o stivali in gomma, e le normali precauzioni possono essere utile per evitare rischi inutili.
Il periodo migliore per cogliere le more di rovo è tradizionalmente da agosto a fine settembre, tuttavia l’innalzamento delle temperature e il caldo che caratterizza le estati degli ultimi anni in molte località porta i frutti a maturazione già nel mese di luglio.

Come preparare la marmellata di more di rovo

Preparare la marmellata di more di rovo è forse la parte meno difficile, una volta che si sono raccolti dei frutti grossi e succosi. Come prima cosa occorre pulire i frutti da foglie e ramoscelli, poi lavarli bene sotto acqua fresca corrente, e poi si comincia davvero a preparare la marmellata di more di rovo. Per ogni kg di more servono:

  • 1 limone
  • 1/2 kg di zucchero / 1 mela
  • 100 ml di acqua

Come prima cosa si mettono le more e l’acqua in una pentola capiente e si porta a far bollire il tutto per 20′ a fuoco molto lento. A questo punto si toglie il composto dalla pentola e lo si passa meticolosamente in un passaverdure, per eliminare i semini. Il passato di more che si ottiene si rimette in pentola con il succo del limone e lo zucchero e si riporta a bollore per un paio d’ore.
Lo zucchero non serve per dolcificare ma come addensante e conservante, senza il quale la marmellata non assumerebbe la sua caratteristica consistenza e non si conserverebbe a lungo. C’è chi, non volendo utilizzare lo zucchero, in alternativa utilizza una mela matura, che contiene pectina naturale e svolge le stesse funzioni dello zucchero. Oppure si può ridurre lo zucchero e utilizzare anche la mela, in base ai propri gusti.
Come fare a capire quando la marmellata di more di rovo è pronta? Con l’infallibile prova del piattino: si mette un cucchiaino da caffè di marmellata su un piattino da tazzina, e si inclina. Se la marmellata scivola è presto, se invece scivola e si ferma subito allora è pronta. A questo punto bisogna invasare.

Come invasare la marmellata di rovo

Per invasare si prendono dei vasetti con chiusura ermetica, li si mette a bollire in acqua dentro una grande pentola per 5′, si versa la marmellata di more bollente al loro interno lasciando circa 2 dita di spazio, si chiude ermeticamente e li si ripone a testa in giù, appoggiati per il tappo a vite. Dopo una ventina di minuti si possono rigirare e riporre la marmellata nella credenza o in un luogo fresco e asciutto. Prima di consumare la marmellata di more è bene sempre verificare se si sia ben conservata: questo avviene se si è formato il sottovuoto, e se questo è avvenuto il tappo dovrebbe fare uno scatto (un clack) al momento dell’apertura.

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