Halo Sport, le cuffie che rendono più reattivi i muscoli: è neurodoping?

Migliorare le prestazioni sportive ascoltando la musica con un paio di cuffie. È questo l’obiettivo inseguito da Halo Neuroscience, startup californiana che dal prossimo autunno metterà in vendita un accessorio davvero innovativo. Stiamo parlando delle Halo Sport Headphones, cuffie che secondo l’azienda avrebbero la capacità di stimolare la corteccia motoria cerebrale e di consentire ai muscoli di essere più efficienti e reattivi. Ma questo prodotto, secondo le prime critiche, potrebbe aprire una nuova frontiera del doping.

Stimolazioni della corteccia motoria

L’azienda statunitense interpreta l’allenamento non solo come una questione prettamente fisica, ma come un’attività che riguarda anche e soprattutto l’efficienza delle attività cerebrali. Per questo motivo, Halo ha aggiunto nelle sue nuove cuffie una coppia di elettrodi che, stimolando la corteccia motoria, farebbe entrare il cervello dell’atleta in una fase di iper-elasticità. Il risultato sarebbe la generazione di maggiori connessioni di tipo neurale che migliorerebbero, per esempio, le performance del corridore durante la sua sessione di running, e a lungo andare anche il tono della sua muscolatura. Per ottenere questi risultati, le Halo Sport devono necessariamente essere accompagnate da un’attività motoria costante.

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(Credits: Halo Neurosciences)

Cuffie apparentemente normali

Il design è identico a delle classiche cuffie e gli impulsi sono trasmessi al cervello per mezzo di uno strato di gommapiuma non ingombrante collocato sulla parte interna dell’arco. La potenza dello stimolo, inoltre, è regolabile tramite un’applicazione per Android e iOS. Le nuove Halo Sport dispongono di una batteria ricaricabile e permettono di ascoltare la musica senza fili. Il prezzo è di 649 dollari (circa 585 euro) ed è possibile ordinarle già ora sul sito ufficiale di Halo Neuroscience.

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(Credits: Halo Neurosciences)

Dubbi e polemiche

Le cuffie americane hanno trovato importanti sostenitori dal mondo dell’atletica (Hafsatu Kamara, Mikel Thomas, Natasha Hastings e Michael Tinsley) e dello sci (il due volte campione olimpico Luke Bodensteiner e non solo), ma non sono mancate le critiche legate a un prodotto che agisce direttamente sui processi cerebrali di chi lo utilizza. I primi dubbi riguardano la potenziale comparsa di effetti dopanti indotti dal cervello (neurodoping) e i pericoli per la nostra salute nel lungo periodo. La comunità scientifica è già all’opera e presto si potranno avere indicazioni più approfondite sui benefici o sui danni di un nuovo accessorio che farà parlare di sé.

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