Polar Grit X Pro non è un semplice sportwatch. Cioè, è anche quello, perché se stai cercando un orologio con Gps e cardio che tenga traccia dei tuoi allenamenti e ti consenta di controllare il tuo stato di forma e i tuoi miglioramenti, è anche quello. Ma Polar Grit X Pro è un dispositivo pensato per l’avventura, cioè per tutti quei momenti in cui esci di casa e vai alla scoperta del piccolo – grande ignoto che c’è intorno a te. Lo puoi usare per correre, ma il meglio di sé lo dà se fai trail running. Lo puoi usare per gli allenamenti di ciclismo, ma il meglio di sé lo dà sui percorsi MTB e gravel. Lo puoi usare per nuotare, ma il meglio di sé lo dà se nuoto in acque libere. Lo puoi usare per il walking, ma il meglio di sé lo dà nell’escursionismo, con gli scarponi, le ciaspole o gli sci con le pelli ai piedi. Polar X Grit Pro è l’upgrade che cercavi se ogni volta che passi accanto a un sentiero, una montagna, un single track o un lago senti l’irresistibile desiderio di lasciare la strada maestra e andare alla scoperta di cosa c’è oltre.
Polar Grit X Pro: la recensione
Lo diciamo perché abbiamo avuto l’occasione di averlo al polso e metterlo alla prova già da un paio di settimane, e in questa recensione del Polar Grit X pro cerchiamo di mettere in ordine i pro e contro dell’ultimo arrivato dalla casa finlandese. Dando per assodate e scontate alcune cose come: ci sono tantissimi profili sport che si possono personalizzare (sono sostanzialmente quelli del Polar Vantage V) e ci sono le notifiche smart se proprio non puoi fare a meno di averle anche quando ti stai dedicando alle tue passioni. Questa è la base, poi ci sono i motivi per comprarlo e quelli per cui non comprarlo.
Polar Grit X Pro: i 7 motivi per comprarlo
1. La rilevazione cardio
La rilevazione cardio l’ha inventata Polar con le fasce cardio, e anche ora che il cardiofrequenzimetro è al polso con il sistema delle luci Led rimane il punto di riferimento per qualunque altro modello o marca. Si chiama Polar Precision Prime, è la stessa che c’è nell’ultimo Vantage V2: 10 luci Led di cui 5 rosse, 4 arancio, 1 verde. Ogni colore per una diversa profondità di segnale nel rilevare la pressione del sangue nelle vene. Fatta la tara alle fisiologiche discrepanze (cinturino tenuto largo, peluria, tatuaggi, vene poco esposte, etc) è sostanzialmente congruente con quella di una fascia cardio. Su questo non ci sono dubbi.
2. Il Performance Test
Sostanzialmente il test di Conconi, né più né meno. Cioè il più attendibile test che puoi fare se ti alleni per una competizione o un obiettivo nella corsa. Non è una cosa banale, perché le dashboard possono darti un sacco di informazioni su come e quanto ti alleni, ma il Performance Test è la fotografia esatta, in un preciso istante, del tuo stato di forma rispetto alla corsa. E lo puoi fare da solo, quando vuoi, ogni volta che vuoi.
3. Il Test FTP per la potenza sui pedali
Anche questo già presente nel Vantage V2; l’FTP (Functional Threshold Power) test serve a stabilire la soglia di potenza sulla quale poi costruire un vero e proprio piano di allenamento per il ciclismo. Per eseguire l’FTP Test è necessario avere un power meter, o misuratore di potenza ai pedali, che si collega al Grit X Pro via Bluetooth (non via ANT+), ma questo vale per qualunque altro sportwatch di qualunque altra marca che abbia il programma dell’FTP test.
4. Il GPS per la navigazione
Non solo per il tracciamento del percorso, che lo fanno tutti ormai, ma proprio per la navigazione. Cioè puoi usare Polar Grit X Pro per farti guidare nei tuoi percorsi. E non tanto su strada ma soprattutto off-road, cioè percorsi di montagna, sentieri, itinerari gravel e tutto quello che è off-the-beaten-track. Che Polar Grit X Pro abbia il GPS è scontato (peraltro si aggancia anche ai satelliti Galileo, Glonass e QZSS, oltre al canonico GPS), ma ora c’è anche l’integrazione con Komoot con cui puoi pianificare escursioni, esplorare il territorio, creare percorsi individuali e tutto il resto. Con in più alcune funzioni come la navigazione turn-by-turn o il track-back per tornare al punto di partenza. Scarichi la traccia GPX, la carichi su Polar Flow, e il Grit X Pro prima ti porta al punto di partenza, poi ti guida passo passo, e se hai bisogno ti riporta al punto di partenza ripercorrendo lo stesso percorso o anche prendendo percorsi alternativi più brevi o più semplici. Io sono un teorico del perdersi, ma avere questa funzione è una tranquillità in più.
5. Informazioni e dati davvero outdoor
Altimetro, Coordinate GPS, bussola, profili di altitudine, Hill Splitter, previsioni meteo, barometro: quando sei lì fuori, lost in the wild, hai tutto quello che ti serve per prendere in mano la situazione. Tutto al polso.
6. Robustezza militare
Vetro zaffiro, resistente all’acqua fino a 100 metri (su questo ci fidiamo dei dati comunicati dal produttore, non siamo stati a – 100 in acqua…) e a temperature -20°C e + 50°C (idem come prima, non è ancora arrivato il vero freddo invernale). In una parola: indistruttibile. Anche se cadi in bici, scivoli su una parete di arrampicata, passi una notte in bivacco.
7. Touch e tasti fisici
Il touchscreen è bello, e ormai con gli smartphone è la modalità di interazione più istintiva. Ma poi hai le mani sudate, fredde, sporche e non c’è niente di meglio di un pulsante fisico da premere per gestire tutte le funzionalità dell’orologio: quando sei sulla neve con i guanti e le mani fredde, in bici con l’orologio al polso, o in acqua, un tasto fisico da premere è bello. Davvero
Polar Grit X Pro: i 3 motivi per non comprarlo
1. È un orologio “importante”
47 mm di diametro per 13 mm di spessore per 79 grammi di peso sono una bella presenza al polso, al netto del cinturino in 2 taglie. Se stai cercando un orologio “solo” per allenarti – nella corsa, nel nuoto, in bici o nel fitness – non è quello che fa per te: c’è il Vantage (V2 o M2) che al confronto è una piuma e al polso neanche ti accorgi di averlo e, tolte le funzioni outdoor, ha tutto quello che ti serve.
2. Non ha una memoria per brani musicali
Personalmente ho smesso di ascoltare musica quando corro, e quindi non mi porto dietro più nemmeno lo smartphone (o se lo faccio, per motivi di sicurezza, comunque non lo uso per lo streaming musicale). Ma se dovessi volere il controllo della musica al polso come ce l’ha il Polar Grit X Pro,, allora vorrei anche lasciare a casa lo smartphone e avere davvero tutto al polso. Cioè almeno una piccola memoria di brani musicali.
(Se invece fai il contrario, e ti porti lo smartphone e vuoi controllarlo dal polso senza toglierlo dal taschino, allora fa esattamente questo, e bene)
3. Non ha un sistema NFC per i pagamenti
Vero che questa funzione ha più a che fare con gli smartwatch che con gli sportwatch. Però ragionandoci: vero che una carta di credito sta sempre in tasca anche quando esci nel più minimale degli assetti, ma se mi dovessi trovare nella necessità di pagare una cifra superiore a quella che ho in tasca in quel momento apprezzerei di poterlo fare anche tramite l’orologio. Ma questa, come la precedente per la memoria musicale, è una scelta precisa di Polar che vuole rimanere focalizzata su ciò che è 100% sport. E non ci sentiamo di biasimarla più di tanto.
Polar Grit X Pro: comprarlo o no?
Quindi il Polar Grit X Pro è da comprare o no? Se stai cercando uno sportwatch leggero e semplice da usare, con funzioni smart, per gli allenamenti “normali” (urban e indoor) no, vai sul Vantage V2 che hai le stesse funzioni a un prezzo leggermente inferiore e con un peso e ingombro decisamente inferiori. Se invece stai cercando uno strumento per l’outdoor, con funzioni evolute, non necessariamente da usare sempre ma affidabili quando serve, nel range di prodotti che comprende per esempio COROS Vertix 2, Garmin Fenix 6 e Suunto 9 Peak, allora per 499 euro (599 nella versione Titan) il rapporto qualità-prezzo è davvero interessante.
©RIPRODUZIONE RISERVATA