Si corre una volta all’anno (e ci mancherebbe!) ed è quella che si può definire a buon diritto un’ultramaratona estrema. E’ in programma quasi sempre tra la fine di marzo e l’inizio di aprile all’interno del Frozen Head State Park vicino a Wartburg, in Tennessee, negli Stati Uniti , limitata a soli 40 partecipanti, nella sua storia, inziata nel 1986, è stata portata a termine solo da 17 persone: questa è la Barkley Marathons.
Una corsa nata da un fatto di cronaca
L’ideatore di questa massacrante prova per veri duri è Gary “Lazarus Lake” Cantrell , che si è ispirato alla tentata fuga dal carcere di Brushy Mountain State, nel 1977, di James Earl Ray, l’assassino di Martin Luther King, che vide sfumare il suo piano dopo 54 ore all’interno dell’inospitale Frozen Head Park, che circonda il penitenziario del Tennessee ora chiuso. Un vero labirinto nel quale potè allontanarsi di soli 14 chilometri prima di essere catturato.
Un fatto di cronaca che colpì il maratoneta Gary Cantrell, che cominciò a pensare come creare la corsa più pericolosa e complicata del mondo. Una corsa del genere aveva bisogno di un terreno e di uno scenario particolare e quello nel quale era rimasto intrappolato Ray era perfetto con quelle interminabili colline ricoperte da una fitta vegetazione. Così nacque la Barkley Marathons.
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161 chilometri da percorrere in 60 ore
La lunghezza di questa gara è una delle principali difficoltà: 161 chilometri che si devono percorrere nel tempo limite di 60 ore. Si tratta di cinque giri nel Frozen Head Park dove non esiste nessun sentiero, in mezzo ai boschi, al freddo, con pioggia e umidità. Ogni giro ha un tempo massimo di 12 ore e se non si rientra in questo timing si viene eliminati. La gara dura un fine settimana (e si ricorda tutta la vita..) e i partecipanti hanno possibilità di rifiatare e riposarsi solo per un’ora o poco più. Non c’è assistenza e solo due punti di ristoro lungo il percorso per ogni giro. Resistenza e forza sono le principali caratteristiche che bisogna avere per poter partecipare.
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Un sigaro acceso per dare il via alla sfida
C’è una grande selezione per arrivare ai 40 “fortunati” che possono prendere il via della corsa che tra l’altro scatta nel momento in cui Gary Cantrell si accende un sigaro. Oltre alla corsa e alla resistenza, a questi super atleti vengono richieste anche prove per verificare che siano passati in tutti i punti stabiliti del percorso come trovare nove libri, iniziare a leggere la prima pagina per poter dimostrare di essere passati da quel punto esatto.
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Jared Campbell, leggenda della Barkley Marathons
In quasi 30 anni in pochissimi l’hanno completata
Negli ultimo anni è aumentata anche la pattuglia di donne iscritte a questa massacrante gara e fino ad ora il record spetta a Sue Johnston, che nel 2001 riuscì a completare tre giri prima di ritirarsi. In assoluto solo 17 persone, a partire dalla prima edizione, sono riusciti a completare l’intero percorso. Jared Campbell è una sorta di leggenda in questo senso visto che è riuscito a farcela in ben tre occasioni, l‘ultima in 59 ore, 32 minuti e 30 secondi, proprio a pochi minuti dal limite e dormendo in totale poco più di un’ora.
“Nella stessa corsa un atleta può sperimentare una combinazione di caldo estremo, nebbia tanto fitta da non riuscire a vedere i propri piedi, pioggia, gelo e neve. Gli esseri umani sono fatti per sopportare prove estreme come questa. La vera gioia è poi vedere le persone che riescono a trovare dentro se stessi qualcosa che non avrebbero mai immaginato di avere”, ha dichiarato Cantrell a chi gli ha chiesto il perché della Barkley Marathons.
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