Il progetto della Bicipolitana a Milano potrebbe diventare realtà: si tratta di percorsi ciclabili organizzati come una metropolitana. Li ha proposti la lista Civica AmbientaLista per le prossime elezioni del Consiglio Comunale cittadino.
Il progetto segue l’idea di una mobilità green basata sulla bicicletta che utilizza piste ciclabili, ma con un approccio integrato e secondo uno schema che ricalca quello della metropolitana. Si tratta di un sistema di reti ciclabili che Gabriella Bruschi, giornalista economica, capolista di Civica AmbientaLista per il Consiglio Comunale alle prossime elezioni, vuole importare anche a Milano, seguendo il modello “inventato” dalla città di Pesaro e che anche Parigi vuole adottare per le prossime Olimpiadi.
Un tentativo di affrontare il tema della bici a Milano dopo le polemiche riguardanti le bike lane del Centro città, davvero poco adatte ai ciclisti e piuttosto pericolose.
Bicipolitana a Milano: percorsi ciclabili organizzati come una metropolitana
La Bicipolitana si ispira a una metropolitana di superficie, ma al posto delle rotaie ha i percorsi ciclabili e invece delle carrozze le biciclette. Lo schema utilizzato è quello delle metropolitane di tutto il mondo con segnaletica apposita, indicazioni di snodi, incroci, direzione finale e le distanze dai punti di interesse, nonché servizi lungo il percorso.
Commenta Gabriella Bruschi: “Sempre più italiani – due milioni secondo le ultime stime – usano la bici come mezzo di trasporto, ma sarebbero oltre 6 milioni se le infrastrutture fossero adeguate. Per questo è prioritario investire in una rete ciclabile metropolitana per offrire ai cittadini una mobilità green sicura”. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha allocato 32 miliardi per la mobilità sostenibile.
Percorsi ciclabili a Milano per limitare il traffico
Incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di spostamento in città è nei programmi di molte realtà europee e non. Parigi, per esempio, vuole diventare in occasione delle prossime Olimpiadi “100% ciclabile”; l’amministrazione vuole così ridisegnare l’urbanistica e il volto della città: già oggi la viabilità interna è limitata a 30km/h (solo nei boulevard si possono raggiungere i 60km/h). A Londra, invece, si stanno creando diversi quartieri a basso traffico, aree dove l’accesso alle auto è limitato per favorire una mobilità basata sulla bicicletta e pedonale.
Continua Bruschi: “Milano ha già percorsi ciclabili, ma occorre organizzarli e “istituzionalizzarli”, per questo è necessario creare una rete integrata e innovativa che, anche visivamente, permetta di comprendere immediatamente, per esempio, il tratto per raggiungere il centro dalle periferie oppure i collegamenti tra i diversi quartieri della città, con agevoli interscambi e servizi lungo il percorso.
I milanesi hanno già dimostrato (lo dicono i recenti, rivoluzionari numeri) di aver scelto la bicicletta come mezzo alternativo sia per difendersi dal Covid-19 (migliore dei mezzi pubblici), sia per non inquinare e risparmiare (migliore delle auto). I cittadini si meritano ora un progetto smart, facile e sicuro e la Bicipolitana è uno dei tasselli del disegno più grande che ho in mente per la mobilità milanese! Con alcuni studenti delle scuole di design di Milano stiamo approntando già un progetto”.
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