C’è il rischio di rimanere senza bonus bici? Facendo qualche calcolo e tenendo conto dell’impressionante impennata delle vendite di biciclette a maggio, sì. I soldi stanziati dal Decreto Rilancio per il buono mobilità, destinato a rimborsare il 60% della spesa di acquisto di bici, e-bike e mezzi di micromobilità elettrica, potrebbero non rivelarsi sufficienti anche alla luce del potenziale “click day” nel momento in cui verrà pubblicata la piattaforma online per richiedere il buono.
Click day per il bonus bici: in molti rischiano di non ottenerlo
Il bonus bici è destinato a tutti gli acquisti dal 4 maggio al 31 dicembre 2020. Attualmente non è ancora disponibile la piattaforma web per richiedere il buono (sarà accessibile entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale attuativo del buono mobilità), ma chiunque stia comprando un mezzo in questi giorni avrà diritto al rimborso, fino a 500 euro, del 60% della spesa. Il problema è che, nel momento in cui il sito web ad hoc al buono sarà reso ufficialmente operativo, si rischia un clamoroso “click day”, con gli utenti che prenderanno d’assalto la piattaforma per registrarsi con le credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e ottenere il bonus bici.
Il Decreto Rilancio, però, ha stanziato “solo” 120 milioni per questa misura dedicata alla mobilità sostenibile. Se il bonus medio dovesse essere di 200 euro, i 120 milioni basterebbero solo per 600mila acquisti. Ma considerando l’incredibile crescita del mercato delle e-bike (che spesso sfiorano o superano 1000 euro), non è irrealistico pensare che la media del rimborsi possa toccare i 250 euro (480mila acquisti) o i 300 euro (400mila acquisti). Il rischio che i fondi si esauriscano immediatamente, dunque, è concreto, al di là del fatto che il l’incentivo sarà destinato solo ai maggiorenni che hanno la residenza presso i capoluoghi di Regione (anche sotto i 50.000 abitanti), i capoluoghi di Provincia (anche sotto i 50.000 abitanti), i Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e i comuni delle Città metropolitane.
A rischio la Fase 2 del bonus bici: il Governo chiede al Parlamento di stanziare più risorse
Lo scenario peggiore è che, durante il “click day”, il sito vada in crash e finiscano subito i 120 milioni, lasciando a bocca asciutta tanti italiani che dal 4 maggio (fino al giorno di pubblicazione della piattaforma web) hanno comprato una bici nella speranza di ottenere il rimborso. Ma anche se i fondi dovessero soddisfare tutte le richieste del “click day”, rimane il rischio che salti completamente la cosiddetta Fase 2 del bonus bici, che partirà dal giorno in cui andrà online il sito dedicato. Durante questa fase, come abbiamo spiegato qui, la logica del buono mobilità cambierà: i clienti acquisteranno la bici già scontata (grazie a un buono spesa digitale generato dalla piattaforma web) presso i rivenditori autorizzati dal Ministero dell’Ambiente, che a loro volta dovranno richiedere il bonus bici allo stato.
>> LEGGI ANCHE: Le due fasi del Bonus bici: cosa fare per avere lo sconto e cosa serve
La questione è già arrivata nelle aule del Governo: secondo il Corriere della Sera, Paola De Micheli (Ministro dei Trasporti) ha detto che “è necessario mettere più risorse” sul bonus; il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, la pensa allo stesso modo. Nel processo di conversione a legge del Decreto Rilancio, dunque, i parlamentari dovranno lavorare in questa direzione. Come spiega il sito del Sole 24 ore, però, “la dote a disposizione per tutte le modifiche è di 800 milioni, per restare nel limite dell’aumento di deficit autorizzato dalle Camere”. Insomma, anche un eventuale incremento delle risorse potrebbe non bastare per far contenti tutti.
(Foto di copertina: Andrea Piacquadio / Pexels)
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