Coronavirus Fase 2: le corsie per bici e scooter insieme sono troppo pericolose

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Nella Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, l’idea di fare viaggiare bici e scooter insieme nella stessa corsia è troppo pericolosa. I mezzi a due ruote viaggeranno insieme o separati? Fa discutere la proposta della Ministra dei Trasporti Paola De Micheli, che prevede di dedicare le corsie denominate “bike lane” a tutti i mezzi che arrivano a un massimo di tre ruote, quindi biciclette, ciclomotori e tricicli.
“È pericolosa e mortale per la mobilità ciclistica”, si legge in un comunicato firmato dalle principali associazioni ciclistiche italiane, tra cui Fiab, Salvaiciclisti e Bikeitalia.

Coronavirus Fase 2: bici e scooter viaggeranno insieme o separati?

Mentre esce uno studio olandese che racconta come le bici possano sostituire le auto nelle aree meno urbanizzate, il Ministero dei Trasporti è alle prese con la non facile gestione della Fase 2. Sembra che le bici, elettriche comprese, possano diventare il mezzo d’eccellenza per la nuova mobilità distanziata ed ecologica, ma i passi da fare sono tanti e i tempi non brevissimi come si crede. Al di là della decisione sugli incentivi per stimolare l’acquisto di bici muscolari e e-bike, c’è la questione della viabilità. A Milano sono iniziati i lavori per nuove piste ciclabili che portano dalla periferia al centro, e così anche in altre città.
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Bici e scooter insieme causano troppi incidenti

Ma l’idea del governo di introdurre nel Codice della Strada le piste ciclabili “con destinazione prioritaria alla circolazione dei velocipedi, nella quale è consentita la circolazione anche dei veicoli a motore con numero totale di ruote non superiore a tre”, non piace alle associazioni ciclistiche. Che commentano opponendosi decisamente alla proposta: “In questo modo non si promuove la mobilità in bicicletta, così necessaria alle nostre città in tempi di fase due e di ripartenza. Si mette invece a rischio la vita dei ciclisti, che già non sono tutelati; basti pensare che a piedi e in bicicletta muoiono 800 persone ogni anno, oltre il 20% dei morti sulle strade italiane”. (Puoi approfondire cosa dicono le norme del Codice della Strada per le bici elettriche in questo articolo.)
Servono subito corsie ciclabili d’emergenza riservate e sicure, si spiega nel documento: “È verso queste soluzioni che va adeguato il Codice della Strada. Rendere le ciclabili promiscue con il traffico motorizzato a due/tre ruote, come vuole la ministra dei Trasporti, è l’esatto opposto. Per questo chiediamo alla Ministra De Micheli di rinunciare ad imporre la coesistenza tra biciclette e motorini nelle corsie dedicate: i ciclisti hanno bisogno di percorsi sicuri, e non di subire l’ennesima aggressione dal traffico motorizzato, o non convinceremo mai le persone a salire in sella”.
foto un-perfekt pixabay

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