Coronavirus: c’è un nuovo modo per individuare gli asintomatici, tamponi in tempo record

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Nella lotta al Coronavirus, c’è un nuovo modo per individuare gli asintomatici e avere i risultati dei tamponi in tempo record, otto volte più velocemente rispetto a quel che succede ora. È ormai risaputo che per combattere il Coronavirus sarà fondamentale tracciare gli asintomatici. Secondo un importante studio dell’Imperial College di Londra, in Cina quasi l’80% dei contagi accertati da Coronavirus è stato causato da individui asintomatici. Inoltre, per ogni soggetto a cui è diagnosticata l’infezione ce ne sarebbero dai 5 ai 10 non tracciati (asintomatici o con sintomi lievi). È chiaro, dunque, che il numero di persone con il Covid-19 è nettamente più alto rispetto a ciò che dicono i dati ufficiali, ma al momento è impossibile capire la reale portata di questo fenomeno: mancano i reagenti per i tamponi e i tempi di attesa per i risultati sono spesso troppo lunghi. Questo problema, però, potrebbe essere risolto grazie all’intelligenza artificiale. Un team di ricercatori israeliani, infatti, sta usando questa tecnologia informatica per sviluppare un metodo per analizzare i test in tempi record: otto volte più rapidamente rispetto a ora.
Vediamo di cosa si tratta, continua a leggere sotto.

Coronavirus, si può individuare gli asintomatici e avere tamponi in tempo record grazie a un algoritmo

La ricerca è stata finanziata dalla Ben-Gurion University del Negev, una delle più attive nella ricerca contro il Coronavirus. La novità non risiede nel tipo di tamponi effettuati sulle persone, bensì nel metodo di analisi di questi ultimi per ottenere i risultati in maniera più rapida. Grazie a un particolare algoritmo, il team di esperti è riuscito per ora a ottenere le diagnosi in tempi record: otto volte più rapidamente rispetto ai metodi attuali. La fase di sperimentazione, quindi, promette davvero bene, e il prossimo step consisterà nell’analizzare con l’intelligenza artificiale i tamponi dei medici e del personale del Soroka Medical Center, in Israele. Se tutto dovesse proseguire nella giusta direzione, questa novità potrebbe essere diffusa su larga scala. Ovviamente le tempistiche sono ancora incerte: Angel Porgador, uno dei membri del team di ricerca, ha detto che il metodo basato sull’AI “dovrebbe consentire un’operazione diffusa nel prossimo futuro per rilevare il virus nella popolazione”.
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La chiave per individuare gli asintomatici sarà l’intelligenza artificiale?

Ottenere i risultati così velocemente grazie all’intelligenza artificiale potrebbe essere un ottimo modo per individuare e monitorare gli asintomatici, i quali rappresentano il vero problema all’interno delle catene di contagio: “Prima riusciremo a individuare vettori asintomatici, prima potremo tornare a una vita normale, quindi questa innovazione ha un potenziale promettente. Stiamo mobilitando in modo rapidissimo i nostri ricercatori per affrontare questa pandemia”, ha affermato il professor Doug Seserman della Ben-Gurion University. Insomma, potrebbero essere i robot la chiave per analizzare i test in maniera più rapida e aiutare tutto il mondo a tracciare (finalmente) i soggetti contagiati che non presentano sintomi. Prima del vaccino, per il quale ci vorranno tempi decisamente lunghi (l’OMS ha recentemente parlato di 12-18 mesi), trovare e isolare gli asintomatici sarà fondamentale per lasciarsi alle spalle l’emergenza e limitare al minimo i danni delle potenziali nuove ondate.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale nella ricerca contro il Coronavirus

L’intelligenza artificiale sta ricoprendo un ruolo molto importante nella ricerca per il Coronavirus. Pochi giorni fa, ad esempio, è stato testato su 600 pazienti lombardi un nuovo metodo per diagnosticare in tempi record la polmonite interstiziale da Covid-19. Alla base di questa idea, realizzata dalla IUSS di Pavia in collaborazione con ricercatori di altri istituti (Bicocca e Statale di Milano, Cnr, Policlinico San Donato e ospedale San Gerardo di Monza), c’è l’abbinamento dell’intelligenza artificiale con la diagnostica per immagini.
Un’altra interessante innovazione è stata creata da Hyris, una startup che utilizza l’AI applicata alla diagnostica avanzata. Grazie a loro, nei laboratori di Lodi è nato il test kit per l’analisi della contaminazione ambientale da Covid-19: una soluzione interessante ed efficace per rilevare (in poco più di un’ora) le superfici infette, potenzialmente pericolose se toccate con le mani. A tal proposito, qui vi spieghiamo se è utile o meno disinfettare le confezioni degli alimenti dopo la spesa.
(Foto di copertina: OrnaW / Pixabay)

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