In Liguria, dal 4 maggio, è consentito praticare corsa e ciclismo ma solo nel proprio comune di residenza (o, per la città di Genova, nel proprio municipio) e solo dalle 6:00 del mattino alle 22:00 di sera. Sì, fatto il DPCM del 26 aprile – su cui avevamo già sollevato diversi dubbi di interpretazione in questo articolo – ora fioccano le ordinanze. E dopo quella della Lombardia, che impone l’obbligo della mascherina per chi corre o va in bicicletta, ecco quella della Liguria, la 22/2020. La buona notizia è che non c’è obbligo di mascherina – sulla cui utilità e sui cui rischi abbiamo già sollevato qualche dubbio qui – la cattiva è che ci sono vincolanti limitazioni in termini di spostamento e orario.
Coronavirus Liguria: sì a corsa e ciclismo ma solo nel proprio Comune e dalle 6:00 alle 22:00
Leggendo infatti l’ordinanza firmata dal presidente Toti, al punto 5 si scopre che:
è consentito svolgere le seguenti attività motorie e attività all’aria aperta:
– corsa e utilizzo della bicicletta, dalle ore 6:00 alle ore 22:00 e esclusivamente in modlaità individuale, nell’ambito del comune di residenza (o abituale domicilio) o del municipio di residenza (o abituale domicilio) per quanto riguarda il territorio del Comune di Genova;
– passeggiata a cavallo, pesca sportiva dilettantistica lungo le acque interne e barre di foce, pesca ricreativa in mare (da svolgersi esclusivamente lungo moli, banchine e pennelli) dalle ore 6:00 alle ore 22:00 nel ambito del Comune di residenza (o abituale domicilio) e esercitati individualmente, nel rispetto del distanziamento sociale e della normativa vigente
Lo stesso vale per le attività ludico motorie – qualunque cosa vogliano dire, come ci ha spiegato un avvocato di diritto sportivo qui – come le passeggiate, inquadrate al punto 6:
è consentito svolgere passeggiate all’aria aperta in modo individuale o coinvolgendo residenti nella stessa abitazione nell’ambito del comune di residenza (o abituale domicilio) o del municipio di residenza (o abituale domicilio) per quanto riguarda il territorio del Comune di Genova, dalle ore 6:00 alle ore 22.00
Le disposizioni relative alla Liguria sono valide dalle ore 24:00 del 3 maggio e fino alle ore 24:00 del 10 maggio 2020, e fino a qui si tratta dei fatti nudi e crudi. Poi ci sarebbe da capire la ratio di tali limitazioni in termini di spostamento e orario. Mettiamo il caso di un un residente di un qualsiasi comune della costa, per esempio Spotorno, che pratica ciclismo: considerando il reticolo di stradine dei centri storici avrebbe giusto modo di andare avanti e indietro lungo l’Aurelia, che sarà ragionevolmente più trafficata e affollata di una qualsiasi strada che si inerpica sui monti dell’entroterra, più sicura in termini di distanziamento sociale, più stimolante in termini di allenamento e forse anche più piacevole dal punto di vista paesaggistico. E un residente di Spotorno è in questa situazione decisamente più fortunato di uno di Camogli, o di un cicloamatore di qualunque municipio di Genova città.
E ancora: limitare dalle 6:00 alle 22:00 non può essere una misura sanitaria, considerando che prima e dopo quell’orario il distanziamento sociale è più probabile. Ragionevolmente è una misura di ordine pubblico, che favorisce la possibilità di controllo. Ma davvero c’è bisogno di fare un’ordinanza regionale nel timore di affollamenti di sportivi prima delle 6 del mattino o dopo le 22 di sera? Come per la Lombardia e la questione mascherine, anche in questo caso fatichiamo a capire come da un lato, per molti aspetti del ritorno alla normalità nella Fase 2, si faccia affidamento sul senso di responsabilità dei cittadini, e invece questo non avviene per lo sport e gli sportivi che, salvo rari casi clamorosi, nei 2 mesi di lockdown hanno dimostrato responsabilmente di stare a casa e rispettare tutte le restrizioni implementate.
> Ora, se vuoi orientarti nella selva oscura delle ordinanze regionali abbiamo cercato di fare un po’ di ordine qui.
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