Dire Arco di Trento equivale a dire, a fine estate, Rock Master Festival, la più grande manifestazione di arrampicata in Italia. Anzi, l’unico vera gara di arrampicata che si disputa da noi. Strano che proprio uno dei paesi che maggiormente ha dato impulso nella storia allo sviluppo dell’arrampicata cosiddetta sportiva si trovi, a esclusione di Arco, senza Coppe o Campionati, ma tant’è.
Per fortuna nella cittadina trentina, attorniata da uliveti e vigneti, non si perde mai la voglia di promuovere questo sport con un evento che ogni anno richiama migliaia di appassionati da tutta Europa. La formula è semplice ma completa, due giorni di diverse gare con i migliori atleti di tutto il mondo, preceduti, il venerdì sera, da una cerimonia di premiazione per quegli sportivi che durante l’anno si sono maggiormente distinti per le loro imprese. E ad aprire la serata, in questa 28esima edizione, c’era niente di meno che Mauro Corona, oggi scrittore di fama mondiale e ieri scultore e arrampicatore di livello. Suoi infatti molti degli itinerari più famosi appena fuori dal paese natale di Erto, tragicamente divenuto famoso in seguito ai fatti del Vajont.
Tornando alla gara, non sono mancati i colpi di scena e le vittorie per una sola presa di differenza fra gli avversari. Tre le gare previste: la classica gara Lead con la corda; la gara Boulder, corti passaggi di grandissima difficoltà protetti da un materassone alla base; e l’avvincente Duello, una gara in contemporanea dove è fondamentale saper dosare velocità e riposi. A fare da complemento alle gare, un ricco Climbing Village, con tante aziende che esponevano i propri articoli, spettacoli di slackline e musica live.
In mezzo le gare della disciplina Speed, la velocità pura dove è stato registrato il nuovo record del mondo ma anche il nuovo primato italiano, e le gare di Paraclimbing Cup, competizioni riservate ad atleti con differenti disabilità, che hanno stupito ed emozionato.
Grande e di livello la squadra italiana, con Stefano e Claudia Ghisolfi, Jenny Lavarda, Francesco Vettorata, favoloso secondo classificato, Gabriele Moroni, Leonardo Gontero e Alessandro Santoni (suo il record italiano di velocità).
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